(v. 'Bonanni (UniFi), serve un'anagrafe.... delle 13:14)
"Le anagrafi vaccinali regionali
esistono, ma il 30% dei pediatri di famiglia non vi ha accesso e
non ha quindi la possibilità di verificare se un bambino abbia o
meno ricevuto un certo tipo di vaccinazione". Il dato, raccolto
tramite un'indagine interna della Federazione italiana dei
medici pediatri (Fimp), è stato evidenziato dal presidente
nazionale Fimp Antonio D'Avino durante la presentazione, oggi a
Roma, dell'edizione 2025 del Calendario vaccinale per la Vita.
"Questo accade nelle realtà in cui esistono le anagrafi, ma in
altre non ci sono proprio", ha continuato D'Avino, che ha
sottolineato come spingere alcune regioni in tale direzione in è
"fondamentale per incrementare la copertura vaccinale".
Citando i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità,
D'Avino ha ricordato che "in 50 anni con i vaccini sono state
salvate 154 milioni di vite, di cui 145 milioni bambini sotto i
5 anni". Ma i vaccini, ha puntualizzato, "salvano le vite se
vengono somministrati. Servono strategie per incrementare le
coperture, che non proteggono solo chi non si può vaccinare in
quanto fragile, ma anche chi si è vaccinato e rientra nella
casistica in cui l'azione è meno efficace". In questo senso, ha
concluso, "è necessario formare anche i medici a una
comunicazione efficace, empatica, dando disponibilità a tutti
gli operatori del territorio di poter fare informazione ma anche
somministrare, aumentando l'accesso alle vaccinazioni".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA