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>>>ANSA/Tumore al seno,nuovi progressi contro le forme più gravi

>>>ANSA/Tumore al seno,nuovi progressi contro le forme più gravi

Efficace anticorpo-farmaco. Curigliano:'Risposta intorno al 60%'

ROMA, 21 dicembre 2024, 14:08

Redazione ANSA

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Passi avanti contro le forme più gravi del tumore al seno, come quelle metastatiche o le forme iniziali più aggressive. Ad illustrare gli ultimi progressi della scienza è il direttore del Dipartimento sviluppo nuovi farmaci all'Ieo di Milano e ordinario di Oncologia Medica all'Università di Milano, Giuseppe Curigliano sulla base degli studi presentati a San Antonio, in Texas, al Congresso sul tumore al seno.
    Il nuovo studio, Destiny06, pubblicato di recente sul New England Journal of Medicine, ha dimostrato l'efficacia dell'anticorpo coniugato al farmaco (trastuzumab con deruxtecan) contro un particolare sottotipo di tumore al seno particolarmente aggressivo, ovvero l'Her2-low. Una combinazione, anticorpo-farmaco che, spiega Curigliano "ha dato un controllo della malattia di oltre 14 mesi e una percentuale di risposta intorno al 60% che invece con la sola chemioterapia si è fermata al 30%".
    Lo studio ha coinvolto 866 pazienti. "Di queste - prosegue l'esperto - 713 avevano un tumore al seno Her2-Low mentre 153 presentavano una malattia Her2-Ultralow. Donne normalmente candidate alla chemioterapia e che presentano una prognosi molto sfavorevole". La terapia, in base ai risultati, ha dimostrato di essere "molto attiva" in pazienti che, dopo il trattamento in prima linea con gli inibitori delle cicline (famiglia di proteine che regola la progressione del ciclo cellulare), tendono a una recidiva della malattia.
    In particolare, l'Her2 è un recettore che favorisce la crescita cellulare e quindi anche quella del cancro. La sua presenza o meno influisce sulla prognosi e anche sul percorso di cura che un paziente deve ricevere. Tra i carcinomi mammari Her2 negativi si stima un 60-65 per cento di Her2-Low e un altro 25% di Her2-Ultralow. "Negli ultimi anni abbiamo analizzato con maggiore precisione questo sottogruppo di casi", sottolinea Curigliano spiegando che al momento, "grazie ai continui progressi ottenuti" la forma metastatica "è una condizione trattabile".
    "Le nuove terapie mirate, e più in generale la medicina di precisione - continua il direttore del Dipartimento Sviluppo di Nuovi Farmaci all'Ieo di Milano - stanno portando nuove chance per le donne, anche in termini di qualità di vita". In totale solo in Italia vivono oltre 52mila pazienti con tumore del seno metastatico. "Ogni singolo caso di questa neoplasia - spiega Curigliano - è influenzato da diversi fattori, presenta una differente biologia e ha un adattamento clinico diverso. Il nostro compito deve essere fare emergere tutte queste differenze e trovare opzioni terapeutiche specifiche".
    Da qui la necessità di variare i trattamenti e personalizzare le terapie sulla base delle singole specificità. "Questo principio vale anche per i tumori metastatici che sono quelli in cui la neoplasia viene originata nel seno ma poi si diffonde in altre parti dell'organismo", dice Curigliano.
    Il tumore al seno è un carcinoma che presenta un impatto sempre maggiore sulla salute pubblica. Nonostante i continui miglioramenti ogni anno i decessi nel nostro Paese sono oltre 15mila "e quindi ancora molta strada resta da percorre e non solo sul fronte terapeutico". Fondamentale è il tema della prevenzione secondaria e quindi dei programmi di screening "ma qui i tassi di adesione - rileva Curigliano - sono ancora bassi in Italia". Occorre dunque "incrementare il numero di donne che si sottopongono alla mammografia deve essere una priorità per le nostre istituzioni".
    Lo studio sulla combinazione anticorpo-farmaco "verrà aggiornato e prevediamo di pubblicare entro un anno - conclude Curigliano - nuovi risultati sulla sopravvivenza globale".
   
   

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