"La Calabria, non c'è
dubbio, vive una situazione difficile per delle carenze
ancestrali, che non sono certamente recenti, su cui
assolutamente dobbiamo tutti impegnarci per dare una alle
autorità governative la possibilità di rimediare a questa
situazione". Lo ha detto Rocco Bellantone, presidente
dell'Istituto superiore di Sanità, a Reggio Calabria per
partecipare alla presentazione della seconda relazione annuale
del Garante regionale della Salute Anna Maria Stanganelli.
All'iniziativa ha partecipato anche il presidente del Consiglio
regionale della Calabria Filippo Mancuso e Il presidente
dell'associazione Cibitas Luciano Gerardis.
"E' indubbio che la Calabria è indietro - ha aggiunto
Bellantone - per quanto riguarda ad esempio la partecipazione
agli screening oncologici, che è molto deficitaria rispetto alle
regioni del nord, e ha dei parametri che vengono dagli studi
dell'Istituto Superiore di Sanità, e sulla mortalità per tumori
o per malattie cardiovascolari, che sono abbastanza
preoccupanti".
Sulla possibilità che si torni ad una gestione centralizzata,
dello Stato, della sanità, oggi divisa in 21 Sistemi sanitari
regionali, Bellantone si è detto convinto sul fatto "che per
avere una sanità decentrata, come quella italiana - ha detto - è
necessario avere un'autorità centrale forte che dia gli
indirizzi; cioè, è giusto e normale che le Regioni gestiscano
localmente la sanità, ma ricordiamoci che c'è l'articolo 32
della Costituzione da difendere, che chiede specifici parametri
e direttive che soltanto un Ministero forte può dare".
"In Calabria vedo - ha detto ancora il presidente dell'Iss -
tanto entusiasmo. E questo, devo dire, mi riempie di ottimismo.
C'è la voglia di recuperare terreno. È indubbio che se non ci
rendiamo conto che dipende soprattutto da noi cittadini, dalla
nostra educazione sanitaria, fare il primo passo, sarà difficile
per chiunque migliorare le cose".
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