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Payback dispositivi medici, 'pronte prime lettere licenziamento'

Payback dispositivi medici, 'pronte prime lettere licenziamento'

Conflavoro Pmi Sanità, 'collasso è vicino,il governo ci ascolti'

ROMA, 18 dicembre 2024, 16:54

Redazione ANSA

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"Sono già state predisposte le prime 1000 lettere di licenziamento" da una parte delle imprese con meno di 10 addetti interessate dal grave problema del payback dispositivi medici, "questione che è stata nuovamente accantonata". Lo fa sapere Gennaro Broya de Lucia, presidente di Conflavoro Pmi Sanità, secondo il quale "ora sono a rischio 4 mila pmi del medtech, 200 mila lavoratori e l'intero sistema sanitario nazionale".
    Secondo Nomisma, si legge nella nota di Conflavoro Pmi Sanità, "il settore è vicino al punto di non ritorno: ben 4 aziende su 5 rischiano difficoltà economiche e il fallimento a causa di questo 'Superbonus al contrario' come lo ha definito anche il ministro Giorgetti, assurdità che rende le imprese del medtech, fondamentali per il sistema sanitario, da creditori dello Stato a soggetti debitori. Oltre ai 3,8 miliardi di imposte versate tra il 2015 e il 2018, infatti, adesso vengono chiesti loro altri 704 milioni di payback. Per il 44% delle imprese con meno di 10 addetti e meno strutturate, la situazione diventerà velocemente insostenibile, tanto che sono già state predisposte le prime 1000 lettere di licenziamento", avverte.
    "Il medtech italiano - continua Broya de Lucia - finora ha garantito al nostro sistema sanitario prezzi inferiori del 20-30% rispetto alla media europea grazie alla forte e sana concorrenza. Ma il payback causerà un effetto domino devastante: fallimenti, disoccupazione, mancate entrate fiscali, aumento dei costi sociali. Conflavoro Pmi Sanità chiede un confronto urgente al Governo, cui ribadiamo la nostra proposta: stanziare un fondo da 320 milioni per esentare le micro Pmi sotto i 10 milioni di fatturato e ridurre dell'80% il peso per le imprese sopra la soglia. È il momento di agire con coraggio e visione per salvare imprese, sanità pubblica e cittadini," conclude.
   

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