La strada intrapresa non è adeguata a
risolvere le condizioni sociali di milioni di pensionati e
anziani. Bolla così, il Cupla, Coordinamento unitario pensionati
lavoro autonomo, il testo della manovra.
A parere del Cupla, "servirebbe un approccio diverso, con
politiche di maggiore tutela per gli anziani rispetto alle
pensioni e ai servizi, in particolare sul fronte della sanità.
Scarso, poi, l'impegno per tutelarne la salute e per la non
autosufficienza, assente l'azione a salvaguardia
dell'invecchiamento attivo e del ruolo sociale dell'anziano. La
povertà, in Italia, coinvolge ormai oltre 5 milioni di famiglie,
ma anche su questo tema la risposta è tristemente incerta.
Nemmeno il 'bonus Natale' sarà riconosciuto ai pensionati. In
questi ultimi anni -precisa il Coordinamento- la crescita dei
costi dei beni essenziali, a causa dell'inflazione e l'erosione
dovuta a un pesante drenaggio fiscale, ha impoverito le pensioni
a livelli mai raggiunti. Dal 2009 a oggi, una pensione da 1500
euro lordi ha perso circa 50 euro al mese, per i mancati
adeguamenti e per un iniquo drenaggio fiscale. Infine -fa notare
il Cupla- ci si allontana da una vera lotta alla povertà visto
che è in perdita anche "Carta Dedicata a te" cui sono stati
tolti cento milioni e si prevedono altri tagli ai Comuni". Il
Cupla fa, dunque, appello a Governo e Parlamento, come a tutte
le istituzioni dello Stato affinché si convenga per interventi
di maggior buon senso. In tema di pensioni, infatti, a parere
del Cupla, sia pure con la riconferma della rivalutazione
straordinaria del 2024, appare inadeguato l'aumento esiguo dei 3
euro mensili, a fronte di una perdita del potere d'acquisto
delle pensioni del 15,17%, così come certifica l'Inps e anche lo
studio Cer per il Cupla.
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