Ancora un'aggressione ai danni di
medici veterinari del Ssn. E' accaduto in Sardegna nel
territorio della Asl 5 di Oristano durante un controllo
ufficiale presso un allevamento. Secondo quanto riportato da un
nota del Sindacato Italiano Veterinario Medicina Pubblica
(SIVeMP), il professionista ha ricevuto prima minacce,
nonostante la presenza di due agenti tecnici, e poi ha subito
aggressioni che l'hanno costretto a scappare assieme all'equipe,
senza riuscire ad allertare i Carabinieri per un intervento
immediato. "I rischi legati allo svolgimento delle attività
veterinarie sono stati da tempo portati dal sindacato
all'attenzione della politica, al fine di risolvere il problema
della loro sicurezza - si legge nella nota- ma le proposte
finora avanzate hanno determinato solo l'adozione di
provvedimenti di legge del tutto insufficienti rispetto ai reali
rischi della categoria". Tra le difficoltà per i medici
veterinari durante i controlli ufficiali segnalate: il fatto di
recarsi soli in territori lontani, in zone di pianura o di
montagna dove le reti telefoniche sono insufficienti. A
scatenare l'aggressione, spesso i controlli ad esito sfavorevole
che nei casi più gravi possono comportare oltre che sanzioni
economiche anche la perdita di sovvenzioni comunitarie e
talvolta il riscontro di irregolarità di tipo fraudolento. "Il
decreto legistlativo 137/24 di recente approvazione prevede
l'arresto in flagranza o in differita - continuano i
rappresentanti sindacali- ma questo potrebbe trovare
applicazione solo per episodi che si verificano all'interno di
strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche e private dotate
di sistemi di videosorveglianza o comunque di sistemi che diano
prova inequivocabile del fatto accaduto, ma potrebbe risultare
pressoché inutilizzabile in assenza di dette prove e quindi per
chi lavora in contesti territoriali tra i più disparati".
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