Sull'uso dei bloccanti della pubertà
è necessario che il "Ministero della Salute si faccia carico di
finanziare studi clinici indipendenti, finalizzati a ottenere
dati dirimenti sull'efficacia e sui rischi della
somministrazione del farmaco, di qualità superiore rispetto a
quelli già realizzati, i quali non appaiono adeguati
all'obiettivo".
È questa la conclusione del parere del Comitato Nazionale di
Bioetica sull'uso della triptorelina nel caso di diagnosi di
disforia di genere nei minori in risposta al quesito del
ministero di un anno fa. Il parere è stato approvato nella
Plenaria del 22 novembre con 29 voti a favore, 2 astenuti e 1
voto contrario. Un tema sul quale è acceso il dibattito sia a
livello nazionale che internazionale.
In particolare il Comitato Nazionale di Bioetica, constata
"l'insufficienza dei dati scientifici sull'uso dei bloccanti
della pubertà e la necessità di irrobustirli". Pertanto,
"auspica che le prescrizioni avvengano solo nell'ambito delle
sperimentazioni promosse dal ministero della Salute". In ogni
caso, il Cnb "raccomanda" che la prescrizione del farmaco
"avvenga solo dopo che le terapie psicologiche/interventi
psicosociali e eventualmente psichiatrici non si siano rivelati
efficaci". Tuttavia, non è esclusa la prescrizione al di fuori
delle sperimentazioni cliniche: anzi, il Cnb sottolinea che essa
"va assicurata anche nell'eventualità di somministrazioni al di
fuori delle sperimentazioni, cioè nel caso di diniego del
consenso alla sperimentazione o a seguito di specifiche
valutazioni cliniche del medico".
La richiesta di studi clinici - scrivono 15 dei membri del
Cnb nella dichiarazione di voto - non è "un invito ad aumentare
le prescrizioni per supportare una sperimentazione, ma di
limitare al massimo l'uso del farmaco, purtroppo già
legittimato, inserendolo esclusivamente in studi rigorosi e in
percorsi terapeutici ben definiti. Questo consentirà, da un
lato, di evitare abusi e di promuovere percorsi informati al
principio di massima trasparenza, dall'altro di monitorarne gli
esiti: se negativi, sarà possibile impedire questa pratica".
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