/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

>>ANSA/Comitato bioetica, 'nuovi studi su farmaco disforia'

>>ANSA/Comitato bioetica, 'nuovi studi su farmaco disforia'

'Dati triptorelina vanno irrobustiti'. Mori: 'Rischio stigma'

ROMA, 16 dicembre 2024, 20:06

Redazione ANSA

ANSACheck

Studi clinici indipendenti, finanziati dal ministero della Salute, per "irrobustire" i "dati scientifici sull'uso dei bloccanti della pubertà", di cui viene constatata "l'insufficienza".
    Questo quanto scrive il Comitato Nazionale di Bioetica nel parere approvato nella Plenaria del 22 novembre con 29 voti a favore, 2 astenuti e 1 voto contrario, e diffuso oggi con una nota, sull'uso della triptorelina nel caso di diagnosi di disforia di genere nei minori in risposta al quesito del ministero di un anno fa. Una questione, quella dell'uso della triptorelina, che ha visto al centro del dibattito di questi mesi l'ospedale Careggi di Firenze in seguito a una interrogazione del dicembre dello scorso anno del capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, in seguito alla quale ci fu un intervento del ministero della Salute e la costituzione di un tavolo specifico sul tema.
    Il tema, si legge nel documento del Cnb, è stato discusso durante tutto il 2024, nelle Plenarie del 22 febbraio, 19 aprile, 23 maggio, 11 e 12 luglio, 26 e 27 settembre, 24 ottobre e 20 e 21 novembre.
    Ora il parere: "È necessario che il Ministero della Salute si faccia carico di finanziare studi clinici indipendenti, finalizzati a ottenere dati dirimenti sull'efficacia e sui rischi della somministrazione del farmaco, di qualità superiore rispetto a quelli già realizzati, i quali non appaiono adeguati all'obiettivo". Pertanto, "auspica che le prescrizioni avvengano solo nell'ambito delle sperimentazioni promosse dal ministero della Salute". In ogni caso, il Cnb "raccomanda" che la prescrizione del farmaco "avvenga solo dopo che le terapie psicologiche/interventi psicosociali e eventualmente psichiatrici non si siano rivelati efficaci". Tuttavia, non è esclusa la prescrizione al di fuori delle sperimentazioni cliniche: anzi, il Cnb sottolinea che essa "va assicurata anche nell'eventualità di somministrazioni al di fuori delle sperimentazioni, cioè nel caso di diniego del consenso alla sperimentazione o a seguito di specifiche valutazioni cliniche del medico". La richiesta di studi clinici - scrivono 15 dei membri del Cnb nella dichiarazione di voto - non è "un invito ad aumentare le prescrizioni per supportare una sperimentazione, ma di limitare al massimo l'uso del farmaco, purtroppo già legittimato, inserendolo esclusivamente in studi rigorosi e in percorsi terapeutici ben definiti" per evitare abusi e monitorarne gli esiti. E se negativi "sarà possibile impedire questa pratica".
    Unico voto contrario quello di Maurizio Mori che ritiene "condivisibile l'idea di proporre studi di qualità superiore agli attuali ma non accettabile l'idea che quelli fatti sinora non siano 'adeguati all'obiettivo', quasi a dire che sinora si è sbagliato tutto e si deve partire da capo". Inoltre, secondo Mori "il rischio è di stigma". "Rispetto al parere 2018, la risposta 2024 viene ad accentuare l'importanza dell'intervento psichiatrico", dice Mori.
    Chiede di fermare il "far west sanitario" sulla questione triptorelina il portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, Jacopo Coghe, che considera il parere del Cnb "un primo passo prudenziale e ragionevole".
    Fin dall'inizio della vicenda in campo anche i genitori di alcuni giovani con disforia. Nei mesi scorsi hanno tenuto a evidenziare che la triptorelina è un farmaco sicuro e dagli effetti reversibili, citando una nota di 12 società scientifiche.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza