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Professioni sanitarie, Nursind: 'Criticità in disegno di legge'

Professioni sanitarie, Nursind: 'Criticità in disegno di legge'

Bottega, 'Abbattere liste d'attesa?Si rischia l'effetto opposto'

ROMA, 23 ottobre 2024, 10:22

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Condividiamo, naturalmente, l'obiettivo di abbattere i tempi delle prestazioni sanitarie, ma questo disegno di legge presenta criticità e carenze che rischiano di produrre l'effetto opposto". Lo ha evidenziato il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, audito in commissione Affari sociali del Senato sul provvedimento sulle liste d'attesa.
    "Il Parlamento ha impegnato con un odg il governo su una modifica alla legge in materia di professioni sanitarie (del 1999, ndr) che consentirebbe di riconoscere attività ad oggi assegnate formalmente ai medici, ma frequentemente svolte dagli infermieri. È una modifica che auspichiamo, perché non solo valorizzerebbe una professione ormai in caduta libera sul fronte dell'appeal, ma favorirebbe anche l'implementazione di soluzioni organizzative efficaci per ridurre le liste d'attesa e ottimizzare l'impiego del tempo medico per le prime visite".
    Inoltre, ha avvertito il vertice del sindacato, "parlare del medico cui compete 'in maniera esclusiva' la diagnosi rischia di stravolgere una prassi consolidata da decenni in ambito sanitario, ignorando così le diagnosi effettuate dallo psicologo piuttosto che dallo stesso infermiere. Chiediamo, quindi, di specificare che si parla di diagnosi medica o di stralciare il termine 'esclusiva'. In caso contrario, infatti, tutto il sistema legato al sovraffollamento dei pronto soccorso dovrebbe essere rivisto mentre andrebbero addirittura eliminati modelli come il triage intra ospedaliero dal momento che le attività svolte dagli infermieri - che implicano una valutazione clinica - finirebbero per configurare il reato di esercizio abusivo della professione medica". Male, infine, le misure in materia di approvazione dei bilanci degli Ordini professionali: "Dare agli Ordini la possibilità di decidere autonomamente (attraverso il consiglio direttivo) l'aumento della tassa annuale da versare e di approvare il bilancio, senza alcun confronto con gli iscritti e senza essere soggetti alla valutazione della Corte dei Conti - ha concluso Bottega - è a tutti gli effetti una misura antidemocratica".
   

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