"Cancellazione della misura contenuta
nell'art. 57" della legge di bilancio "relativa alla revisione
delle quote di spettanza sui prezzi delle industrie a vantaggio
della distribuzione intermedia" e avvio di "un percorso per
abrogare il payback sulla spesa convenzionata versato alle
Regioni". È quanto chiede Stefano Collatina, presidente di
Egualia, l'associazione dei produttori di farmaci equivalenti,
alla vigilia dell'avvio dell'esame degli emendamenti alla
manovra in Commissione Bilancio alla Camera.
"Qualsiasi altro tentativo di rimodulazione delle quote di
spettanza sui farmaci di fascia A si tradurrebbe in un attacco
alla sostenibilità della produzione industriale del settore,
alimentando inevitabilmente i rischi di carenze e
indisponibilità di medicinali essenziali", aggiunge Collatina.
"Altrettanto inaccettabile e rischioso risulterebbe il
progetto - ipotizzato in alcune ipotesi emendative - di
redistribuire il tetto complessivo della farmaceutica riducendo
il tetto della convenzionata (dal 6,9% al 6,3%) a vantaggio
della spesa per acquisti diretti (dall'8,3%5 all'8,9%)",
prosegue. Una misura di questo tipo "avrebbe come effetto quello
di annullare qualsiasi spazio di possibile intervento sul
livello di rimborso per i farmaci fuori brevetto più a rischio
di carenza, più volte sollecitata dalle imprese", conclude
Collatina, auspicando l'introduzione del "meccanismo
dell'accordo quadro nelle procedura di gara per i farmaci fuori
brevetto in ospedale, antidoto indispensabile alla ricorrente
fuga delle imprese dalle gare ospedaliere".
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