Nell'ultimo anno, il 34% degli
italiani non ha trovato medicinali a disposizione in farmacia e
per oltre 3 persone su 10 non è stato possibile ottenerli in
tempi brevi con attese che superano anche i 7 giorni (17% dei
casi), causando problemi al 52% delle persone tra cui ansia
(57%), peggioramento dei sintomi (30%) e ricovero nel 2% dei
casi. Lo rivela l'indagine pubblicata da Altroconsumo che ha
sottolineato la mancanza di analgesici e antidolorifici (nel 15%
dei casi), antibiotici e antivirali (7%), ma anche medicinali
per disturbi muscolo-scheletrici per i problemi a carico del
sistema immunitario e cardiovascolare.
Diverse le motivazioni: l'indisponibilità può essere dovuta alla
carenza di principi attivi/materie prime o a problemi logistici
(18% in entrambi i casi). Questo ha spinto molti italiani a
cercare un'alternativa, in altre farmacie o acquistando un
farmaco equivalente; il 31% invece ha aspettato che il farmaco
tornasse disponibile presso la farmacia dove l'aveva richiesto.
Ed è proprio il tempo di attesa che risulta essere peggiorato:
nell'indagine del 2020 solo l'8% aveva dovuto aspettare così
tanto; il 20% ha atteso tra i 4 e i 7 giorni (tre anni prima il
13%). Inoltre, il 12% dei rispondenti non ha potuto ricorrere ad
alcuna soluzione, non trovando né il suo farmaco né uno
alternativo, che evidentemente non c'era. Semplicemente non si è
potuto curare.
Nella lista "Farmaci carenti" dell'Aifa sono circa 3.600 i
medicinali mancanti in Italia; nel 2021, quando è stata
pubblicata la precedente inchiesta, erano 2.400: il problema è
dunque in continua crescita. Nello specifico, dei 3.600
medicinali, circa 2.000 hanno cessato, in modo definitivo o
temporaneo, la produzione; i rimanenti 1.600 non sono
disponibili o lo sono in quantità ridotta per differenti
motivazioni (problemi produttivi, elevata richiesta o motivi
commerciali). Inoltre, sul totale, ben 760 non hanno un farmaco
equivalente che possa sostituirlo. L'Ema (Agenzia europea del
farmaco) ha istituito due gruppi di lavoro per gestire le
carenze e prevenirle ed ha realizzato una lista di "farmaci
critici" per malattie gravi e senza equivalenti. In discussione
una revisione della regolamentazione Ue sui medicinali, che
dedica spazio anche al tema delle carenze e che contiene novità,
come obblighi più severi per le aziende su sospensione della
produzione, notifica delle carenze e diversificazione dei
fornitori.
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