Dopo la pandemia la spesa sanitaria è
cresciuta, tuttavia non ha tenuto il passo della crescita del
Pil. In particolare, nel 2022, la spesa sanitaria pubblica ha
visto un incremento del 2,6% rispetto all'anno precedente a
fronte di un aumento del Pil del 6,8%. È uno dei dati che emerge
dal 'Rapporto Osservasalute 2024 sullo stato di salute e qualità
dell'assistenza nelle regioni italiane' presentato oggi a Roma.
"Il dibattito attuale sulle risorse allocate è molto forte",
ha affermato il direttore scientifico di Osservasalute
Alessandro Solipaca. "Senza entrare nella polemica se sia meglio
analizzare la spesa in termini nominali o in rapporto con il
Pil, il dato importante è che il finanziamento - e la spesa -
del servizio sanitario è cresciuto meno del Pil".
Secondo il rapporto sono da indagare le cause della "diversa
velocità con cui cresce il valore al numeratore e al
denominatore del rapporto spesa rispetto al Pil. Ciò, "da un
lato, può essere sintomo di recupero di maggiore efficienza
nella erogazione dei servizi, dall'altra può essere sintomo di
una minor tutela dei cittadini che non trovano garanzia dei Lea
a cui hanno diritto".
Cresce anche la spesa sanitaria privata. Nel 2021 è stata di
di 691 euro pro capite, un valore più elevato sia rispetto al
2020 (606 euro), sia rispetto al 2019 (644). "Questo testimonia
l'arretramento del sistema sanitario tanto che la popolazione è
costretta a rivolgersi al privato per curarsi. È un elemento
assai preoccupante", ha aggiunto Solipaca.
In genere, la spesa privata pro-capite vede le Regioni del
Nord piazzarsi sopra la media nazionale e, specularmente, quelle
del Sud al di sotto. Tuttavia negli ultimi anni la forbice si
sta assottigliando.
Dati negativi anche per quel che riguarda la spesa per
l'assistenza agli anziani erogata dai comuni e dal servizio
sanitario. Dal 2011, quella socio-assistenziale è diminuita in
media del 2,3% e quella socio-sanitaria dell'1%. Questo valore
si riflette sulla posizione dell'Italia in Europa nella
classifica dei bisogni insoddisfatti degli anziani che vivono in
famiglia: siamo all'ultimo posto tra i Paesi occidentali,
immediatamente prima del blocco dell'Est.
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