(di Manuela Correra)
C'è ancora molto da fare e per
alcune forme di tumore i progressi sono più lenti, ma i dati che
arrivano dall'ultimo rapporto 'I numeri del cancro in Italia
2024' aprono alla speranza e dimostrano i passi avanti compiuti
grazie alla ricerca. Quest'anno sono infatti stimate 390.100
nuove diagnosi di tumore, numeri stabili rispetto allo scorso
biennio, ma ben la metà di chi si ammala, affermano gli
oncologi, potrà guarire, poichè arriverà ad avere la stessa
aspettativa di vita di chi non si è mai ammalato di cancro. Ed
ancora: diminuisce la mortalità tra i giovani e aumenta il
numero di chi vive da anni con una diagnosi di cancro, sfiorando
i 3,7 milioni.
Ma c'è anche l'altra faccia della medaglia: il report (frutto
della collaborazione tra l'associazione italiana di oncologia
medica Aiom ed i partner Airtum. Passi dell'Iss, Ons e Siapec
evidenzia infatti il persistere di cattivi stili di vita ed il
gap tra le Regioni sul fronte della prevenzione e degli
screening.
Il dato positivo che sicuramente colpisce è che la metà delle
persone che si ammalano di cancro nel 2024 è destinata a
guarire, perché avrà la stessa attesa di vita di chi non ha
sviluppato una neoplasia. Per i tumori ginecologici ad esempio,
emerge dal rapporto, "la probabilità di guarigione da tumore del
corpo dell'utero è stata del 69%. Nel carcinoma della mammella è
pari al 73%, ma passa dal 99% nello stadio I all'81% nello
stadio II. Chi si è ammalato di tumore del colon-retto ha invece
una probabilità di guarire del 56%, dal 92% in stadio precoce al
71% in stadio II". Evidente, avvertono gli oncologi, il ruolo
della diagnosi precoce. Inoltre, diminuiscono i decessi per
cancro nei giovani adulti 20-49enni: in 15 anni (2006-2021) la
mortalità è diminuita del 21,4% nelle donne e del 28% negli
uomini e sono state 786 le vite salvate tra le donne e 939 tra
gli uomini. Significativa, in particolare, è la riduzione dei
decessi per carcinoma polmonare, che resta uno dei 'big
killeri': -46,4% nelle donne e -35,5% nei maschi. Dunque,
sottolinea il presidente eletto Aiom Massimo Di Maio, "si
ridimensiona la notizia rimbalzata nei mesi scorsi di
un''epidemia' mondiale di cancro tra i giovani, che in realtà
risentiva di dati epidemiologici mondiali sovrastimati che non
tenevano conto dei diversi fattori demografici ed
epidemiologici". Il tumore più diagnosticato è il carcinoma del
seno (53.686 casi), seguito dal colon-retto (48.706), polmone
(44.831) e prostata (40.192).
Tuttavia, "anche se la stima del numero di nuovi casi di
cancro è di poco inferiore a quelle del 2022-23 - afferma
Francesco Perrone, presidente Aiom - non si può essere
particolarmente ottimisti in un quadro più generale di
prevalenza ancora alta di fattori di rischio comportamentali e
ambientali che contribuiscono a causare il cancro. Si tratta di
una materia in cui è necessario investire di più e a molteplici
livelli, incluse, ad esempio, le riforme che Aiom sta
promuovendo per rendere più efficace la lotta al tabagismo".
Proprio sugli stili di vita, infatti, si registrano dati ancora
poco incoraggianti: il 24% degli adulti fuma, il 10% è obeso, il
18% consuma alcol in quantità a rischio e si registra un boom di
sedentari, pari al 28%. Quanto agli screening, nel 2023 c'è
stata una maggiore adesione (49% per lo screening mammografico,
47% per quello cervicale e il 32% per quello colorettale), ma
"restano ancora notevoli differenze territoriali, con le Regioni
meridionali che fanno registrare livelli di adesione inferiori".
Dunque, "la sfida - sottolinea il ministro della Salute Orazio
Schillaci nella prefazione al rapporto - deve essere quella di
investire in prevenzione, promuovendo stili di vita sani, a
partire da un'alimentazione corretta, associata all'attività
fisica. Sappiamo che l'errata alimentazione incide per il 35%
sull'insorgenza dei tumori e che la dieta mediterranea riduce
del 10% la mortalità. Allo stesso tempo occorre promuovere la
partecipazione ai programmi di screening, fondamentali per
diagnosticare precocemente una patologia e aumentare
notevolmente le possibilità di guarigione".
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