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Trapianto da samaritano, a Bologna coinvolta banca dei tessuti

Trapianto da samaritano, a Bologna coinvolta banca dei tessuti

La catena partita da Padova e conclusa a Roma

BOLOGNA, 17 dicembre 2024, 15:27

Redazione ANSA

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La catena innescata dal donatore samaritano di rene è partita dal centro trapianti rene-pancreas dell'ospedale di Padova, dove l'organo è stato assegnato ad un paziente in cura al centro trapianti dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila. Nel capoluogo abruzzese un familiare del ricevente (incompatibile con quest'ultimo) ha donato a sua volta un rene, assegnato a un paziente del Centro trapianti di rene dell'Ircss Policlinico di Sant'Orsola di Bologna. Anche qui un familiare del trapiantato ha donato un rene che è stato destinato a un paziente iscritto nella lista d'attesa ordinaria al Centro Trapianti di Padova, chiudendo così il cerchio tra le tre città.
    Il trapianto eseguito dal Centro dell'Irccs Policlinico di Sant'Orsola di Bologna è risultato particolarmente complesso per le caratteristiche immunologiche del paziente e per le condizioni dell'organo assegnato: per procedere con l'operazione l'equipe chirurgica del professor Matteo Ravaioli ha dovuto utilizzare alcuni vasi sanguigni provenienti dalla banca regionale dei tessuti cardiovascolari, che ha sede all'interno dello stesso Policlinico multispecialistico bolognese ed è diretta da Marina Buzzi.
    Il Centro, diretto dal professor Gaetano La Manna e fondato sulla stretta collaborazione delle unità operative di Nefrologia, dialisi e trapianto, Chirurgia addominale nell'insufficienza d'organo terminale e nei pazienti con trapianto d'organo e Terapia intensiva postchirurgica e dei trapianti di organi addominali (diretta da Antonio Siniscalchi), ha eseguito quest'anno oltre 120 trapianti di rene, 33 dei quali da donatore vivente, impiegando farmaci e tecniche sempre più all'avanguardia in particolare per la prevenzione del rigetto d'organo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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