(v. '++Rene ad uno sconosciuto ...', delle 11.32)
"Grazie al donatore samaritano
anonimo è partita una catena che ha permesso di effettuare
trapianti altrimenti incompatibili". Così Lucrezia Furian,
direttrice del Centro trapianti rene-pancreas dell'Ospedale di
Padova, in occasione della conferenza stampa all'Iss sulla prima
donazione samaritana, post Covid, spiegando i dettagli della
catena cross over tra coppie incompatibili, avviata grazie alla
disponibilità di un donatore samaritano di rene anonimo, che ha
salvato tre vite.
"Il Centro Nazionale Trapianti ha preso la decisione di
moltiplicare il più possibile il valore di questo dono. Il rene
del donatore samaritano è stato trapiantato a un paziente che
aveva un donatore vivente disponibile ma non compatibile.
Contemporaneamente al suo trapianto, il suo donatore non
compatibile ha donato a sua volta ad un altro paziente che aveva
un potenziale donatore vivente anche esso incompatibile. Il rene
finale è andato a finire a una persona in lista per il trapianto
di rene da tanto tempo". Il donatore samaritano, prima di essere
ammesso al programma di donazione, ha dovuto affrontare un
rigoroso iter. La procedura di prelievo non ha comportato
particolari rischi per chi ha deciso di sottoporvisi, una volta
effettuato il donatore può infatti tornare a una vita
perfettamente normale.
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