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Da sei infezioni comuni un maggiore rischio di demenze

Da sei infezioni comuni un maggiore rischio di demenze

WASHINGTON, 22 ottobre 2024, 18:01

Redazione ANSA

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Alcune infezioni virali o batteriche molto comuni possono aumentare il rischi di sviluppare alcune forme di demenza, come quella cardiovascolare o la malattia di Alzheimer. Lo indica la ricerca pubblicata sulla rivista Nature Aging e guidata da Keenan Walker, dei National Institutes of Health.
    Secondo la ricerca sono sei le infezioni che potrebbero avere un effetto negativo sul decadimento delle capacità cognitive. L' ipotesi che mette in relazione infezioni virali o batteriche con lo sviluppo delle demenze circola da tempo, ha osservato l'autore della ricerca, ma è stato solo dopo la pandemia, anche con l'affermarsi del long Covid caratterizzato da problemi neurologici, che l'ipotesi si è fatta piu' concreta.
    Nella ricerca è stata osservata una diminuzione nel volume del cervello in zone cruciali per la memoria come l'ippocampo, in seguito ad infezioni.
    I dati provengono dallo studio longitudinale di Baltimora sull'invecchiamento: il team di Walker ha analizzato i cambiamenti di volume cerebrale in 982 adulti sani, di cui circa la metà aveva sofferto di infezioni virali semplici, e l'altra meta' no. I dati sono state aggiornati annualmente a partire dal 2009.
    Le infezioni più collegate ad una progressiva atrofia di zone cerebrali associate a loro volta al declino cognitivo sono risultate influenzea, polmoniti, herpes, mononucleosi, il batterio h.pylori che colpisce lo stomaco, le epatiti.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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