Volvo si dice "fortemente
contraria" alla risoluzione che il Ppe presenterà nelle prossime
settimane per chiedere alla Commissione europea di anticipare di
un anno, nel 2025, la revisione dei target sulle emissioni CO2
delle nuove auto, ribadendo la necessità di evitare una
retromarcia sul traguardo finale del 2035, che prevede lo stop
alla vendita dei veicoli a benzina e diesel. In una lettera
indirizzata ad alcuni europarlamentari, Volvo definisce
"preoccupanti" le richieste del Ppe - che la scorsa settimana ha
adottato un documento programmatico per "salvare il settore
dell'automotive" -, la casa automobilistica svedese (impegnata
con il colosso cinese delle batterie Catl) sottolinea che il
"crollo delle vendite a cui assistiamo oggi riguarda sia i
veicoli a combustione che quelli elettrici". Pertanto, è la
richiesta, gli sforzi delle politiche pubbliche andrebbero
concentrati verso "l'elettrificazione come modalità di
propulsione più efficiente dal punto di vista energetico e non
ha emissioni inquinanti allo scarico, promettendo una migliore
qualità dell'aria nelle aree urbane".
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