Lavorare insieme per ritrovare la strada 'giusta' per poter affrontare nel migliore dei modi la transizione energetica. È stato questo il tema al centro della tavola rotonda che ha preso il via nella seconda parte della mattinata dei lavori dell'assemblea pubblica Anfia 2024, in corso a Roma.
Moderata da Gian Luca Pellegrini, direttore di Quattroruote, la tavola rotonda è stata un'occasione di confronto sulle strategie e sulle politiche per il settore automotive a livello europeo. Insieme a Roberto Vavassori, hanno partecipato Marco Stella, vice presidente Anfia e vice presidente Clepa, Matthias Zink, presidente Clepa e ceo Powertrain e Chassis - Schaeffler AG, e François Provost, Chief Procurement, Partnerships and Public Affairs Officer - Renault Group.
Un confronto centrato su come salvare la filiera automotive europea agendo di concerto tra player del settore, governi, istituzioni europee e altri attori del sistema della mobilità.
Mantenere e accrescere la competitività di un comparto che, includendo anche il mondo dei servizi, genera oltre 13 milioni di posti di lavoro in Ue è un obiettivo comune, individuato e sviscerato anche dal Report "The future of European competitiveness" pubblicato da Mario Draghi lo scorso settembre, che può essere fonte di ispirazione per i futuri programmi dell'UE, in particolare in ambito automotive ed energia.
Tra i principali argomenti di respiro europeo e globale dibattuti, la preoccupazione per le norme Cafe (Corporate Average Fuel Economy), che, laddove si sforasse rispetto ai limiti emissivi stabiliti, dal 1° gennaio 2025 porterebbero a multe intorno ai 15 miliardi di euro per i costruttori; il non-paper presentato dal governo italiano e ceco - sui cui si sta cercando di costruire una maggioranza ampia di Paesi europei - per modificare la traiettoria della decarbonizzazione confermando gli obiettivi sempre più ambiziosi e sfidanti del 2035, ma evitando un approccio mono-tecnologico.
Infine una riflessione sul tavolo di coordinamento europeo sul settore automotive che la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen ha avocato a sé come responsabilità. Il dibattito ha riguardato anche il confronto con il gigante cinese e il suo ruolo nel mercato europeo; gli investimenti della filiera europea in Nord-Africa; l'innovazione dei prodotti e dei processi - nel segno dell'automazione e digitalizzazione - come arma vincente nel confronto competitivo globale e terreno d'incontro tra Costruttori e fornitori.
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