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Unem, carburanti rinnovabili per decarbonizzare il trasporto

Unem, carburanti rinnovabili per decarbonizzare il trasporto

Necessarie tutte le tecnologie per la neutralità carbonica

ROMA, 18 novembre 2024, 19:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una decarbonizzazione pragmatica e sostenibile deve includere tutte le opzioni tecnologiche.
    I carburanti rinnovabili (LCF) a basso contenuto carbonico possono fornire un contributo cruciale per la sicurezza energetica, la competitività economica e la decarbonizzazione del sistema trasporti valorizzando le infrastrutture e le filiere esistenti.
    Lo studio "Decarbonizzare i trasporti pesanti. Prospettive per i segmenti stradale e marittimo al 2030 e al 2050", curato dal "Gruppo Strategico Carburanti ed energie alternative per la mobilità" di Unem in collaborazione con il RIE di Bologna, presentato oggi insieme ad Anita e Confitarma, analizza le prospettive di decarbonizzazione del trasporto pesante stradale e marittimo in Italia alla luce del mutato contesto geopolitico che ha reso evidente come sia stato un errore immaginare di escludere a priori tecnologie consolidate nell'area della mobilità.
    La decarbonizzazione del trasporto è in atto ormai da anni ed è ineludibile - è stato il commento di Rosario Pistorio, Presidente del Gruppo che ha coordinato i lavori, nonché Vicepresidente Unem - ma procederà affrontando maggiori criticità rispetto a quanto ipotizzato o auspicato. Nello stradale pesante e nel marittimo un passaggio all'elettrico appare ad oggi teorico, sia in termini di sostenibilità tecnica che economica. Lo studio presentato oggi è un richiamo al pragmatismo e alla concretezza".
    "L'obiettivo di questo lavoro - ha sottolineato Gianni Murano, Presidente Unem - è evidenziare come per traguardare la neutralità carbonica entro il 2050 sarà necessario sviluppare tutte le soluzioni tecnologiche che sono in grado di dare un contributo concreto alla decarbonizzazione dei trasporti.
    È essenziale evitare posizioni ideologiche che non tengono conto del reale contesto tecnologico e che possono generare contraccolpi economici e sociali persino precludendo il raggiungimento dell'obiettivo".
    Per il responsabile delle relazioni istituzionali di Anita, Margherita Palladino devono "essere riconosciute e valorizzate tutte le tecnologie disponibili che possono contribuire utilmente alla decarbonizzazione del trasporto pesante su strada. La pluralità tecnologica deve trovare adeguato riconoscimento nel regolamento europeo per le emissioni di Co2 dei veicoli pesanti". Un concetto che vale anche per il trasporto marittimo, che vede Confitrarma e Unem impegnate nel percorso della transizione energetica.
   

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