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Stellantis-governo, attesa per il tavolo in cerca dell'accordo

Stellantis-governo, attesa per il tavolo in cerca dell'accordo

Faro su fondi del governo, modelli ibridi e piattaforma Small

TORINO, 16 dicembre 2024, 20:26

Amalia Angotti

ANSACheck
© ANSA/EPA

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Stellantis e il governo sono a un passo dall'accordo. Non un'intesa formale, ma un impegno comune di tutte le parti - esecutivo, azienda, sindacati, presidenti delle Regioni e Anfia, l'associazione della componentistica - con la condivisione di attività e le linee di intervento per affrontare insieme una fase molto complessa per il settore automotive. Al tavolo del, 17 dicembre, convocato dal ministro Adolfo Urso, il governo dovrebbe mettere in campo una quantità maggiore di risorse dopo il taglio al fondo per il comparto dei mesi scorsi. "Credo che arriveremo a trovare circa 1 miliardo per sostenere l'industria dell'auto", ha detto qualche giorno fa il vicepremier Antonio Tajani.
    Stellantis metterà nero su bianco i suoi impegni per ogni sito italiano. Sarà Jean-Philippe Imparato, capo Europa di Stellantis, a illustrare il piano dell'azienda. Molte cose sono già emerse nei giorni scorsi: i nuovi modelli per Mirafiori, Pomigliano e Cassino, il ritorno delle auto ibride più apprezzate dal mercato, la centralità di Atessa per i veicoli commerciali del gruppo. Imparato ha detto che sarà un piano all'insegna della concretezza e ha assicurato che non saranno promesse, ma tutto quello che verrà detto sarà realizzato.
    Domani ci saranno, molto probabilmente, delle novità: nuovi modelli ibridi per Cassino e Melfi, oltre alla 500 già prevista a Mirafiori, e la piattaforma Small per produrre modelli mass market in Italia per la quale Pomigliano d'Arco è tra le candidate a livello europeo. "Ci aspettiamo - dice Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom - da parte di Stellantis garanzie su produzione, nuovi modelli che saturino tutti gli stabilimenti, centralità e autonomia progettuale di ricerca e sviluppo e sull'occupazione".
    Non è da sottovalutare il fatto che all'incontro al Mimit sia prevista la presenza anche del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti e di quello del Lavoro, Marina Calderone.
    Sul piatto, infatti, c'è anche la questione della cassa integrazione che interessa Stellantis (da poco sono stati rinnovati i contratti di solidarietà a Mirafiori), ma anche la filiera con molte fabbriche che nel 2025 esauriranno gli ammortizzatori sociali con 25.000 posti a rischio - secondo le stime sindacali - tra azienda e indotto.
    Un altro dossier fondamentale è quello della Gigafactory di batterie per le auto elettriche di Termoli, in Molise, dopo l'investimento dell'azienda in Spagna. E' già stato ribadito che Acc - la joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies - comunicherà le sue decisioni entro il primo semestre 2025, ma non bisogna dimenticare che in ballo ci sono i fondi del Pnrr che il governo può mettere in campo.
    A Torino, intanto, c'è stato il primo incontro per il rinnovo della parte economica del contratto specifico di lavoro (ccsl) delle società Cnh Industrial, Iveco, Ferrari e Stellantis. "Un accordo tempestivo rappresenterebbe un segnale significativo non solo per il benessere dei dipendenti, ma anche per la ripresa economica del Paese" affermano il numero uno della Fim Ferdinando Uliano e il segretario Stefano Boschini. 

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