La componentistica rappresenta il 75% del valore di una vettura, con la filiera che investe ogni anno 30 miliardi di euro in ricerca e sviluppo e registra circa 40.000 nuovi brevetti. A sottolinearlo, nell'ambito di Autpromotec Talks in corso a Roma è Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia. "In Italia - ha detto - la componentistica è uno dei settori di punta dell'export, con una bilancia commerciale positiva da oltre 20 anni e un avanzo commerciale superiore ai 5 miliardi di euro.
"In generale - ha analizzato - il successo dei componenti italiani a livello internazionale deriva prevalentemente dall'elevata qualità dei prodotti e dalla propensione all'innovazione delle imprese, che si caratterizzano anche per un alto grado di flessibilità nel servizio al cliente".
La crisi della domanda di auto in Ue, per Giorda, assieme all'aumento dei costi di produzione e al rallentamento degli investimenti in nuove tecnologie della mobilità sta creando le premesse per un possibile peggioramento dello scenario in relazione all'impatto della transizione industriale sull'occupazione. "Per un'impresa su tre - ha spiegato - è prevista una contrazione dell'occupazione, ma il quadro negativo si evidenzia anche per gli investimenti fissi lordi, per i quali il saldo tra prospettive di crescita e di decremento risulta pari al -19%".
Le proiezioni sono dunque sfavorevoli anche per tutte le categorie di operatori, tranne per il cluster degli specialisti dell'aftermarket: "Ecco - ha concluso - perché è urgente attuare misure di politica industriale per la competitività delle imprese".
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