Raccontarsi come donne e affermare l'inalienabile diritto a "essere", nella propria unicità e completezza, senza necessariamente rivendicare o dover dimostrare di esser capaci di fare o meritare qualcosa: è la prospettiva che anima "I am Io sono", percorso artistico ed esperienziale dedicato all'universo femminile, realizzato da Roma Fotografia con il supporto dell'Assessorato alle Pari Opportunità della Regione Lazio, il patrocinio del Municipio RomaI Centro, in collaborazione con UnitelmaSapienza e AsiloSavoia.
In programma dal 4 al 30 novembre a Palazzo Santa Chiara e ideato da Maria Cristina Valeri, Alex Mezzenga e Gilberto Maltinti, il progetto si articola in una mostra fotografica, due video installazioni, incontri esperienziali, talk, progetti di realtà aumentata, passeggiate storiche e un convegno: al centro le donne come eroine quotidiane ma non in contrapposizione, che hanno il diritto naturale di esprimere se stesse come complete, inclusive e capaci di costruire rapporti proficui con il contesto sociale, ambientale, professionale e relazionale.
Un percorso artistico, psicologico e umano articolato in varie tappe, gratuito e aperto anche agli uomini ovviamente, che sarà orientato ad abbattere i pregiudizi di genere e a contrastare la violenza sulle donne e ogni discriminazione, anche in vista della giornata del 25 novembre.
Tra le protagoniste della manifestazione fotografe professioniste e amatoriali, artiste, psicologhe, scrittrici, storiche e archeologhe chiamate a raccontarsi, valorizzarsi, dare voce ad altre donne. Fulcro del progetto la mostra fotografica omonima, in cui le immagini affrontano appunto il tema dell'autoaffermazione delle donne: gli scatti esposti sono le opere della seconda edizione della call fotografica Premio "Fotografia al femminile Bresciani Visual Art", promossa e organizzata dall'associazione Roma Fotografia in collaborazione con la galleria Bresciani Visual Art, la rivista Il Fotografo, con il supporto del Festival della Fotografia Etica di Lodi e la Biennale di Fotografia Femminile di Mantova.
"L'obiettivo di questo progetto non è voler belligerare, ma affermare il valore della donna, per questo ci teniamo molto: I am Io sono è un'occasione importante per la decostruzione degli stereotipi di genere e l'abbattimento di preconcetti legati alle donne", dice all'ANSA Enrica Onorato, Assessora alle Pari Opportunità della Regione Lazio, "Le immagini parlano senza bisogno di traduzione: questo è un percorso di consapevolezza, di lotta e prevenzione attiva alla violenza sulle donne.
Vogliamo che tutti e tutte siano più consapevoli del valore femminile e della necessità di costruire momenti di incontro e confronto su questo tema". "I am Io sono nasce dall'osservazione di ciò che accade intorno, sia a livello collettivo che personale. Credo che dopo tanti anni di rivendicazione portata avanti dalle generazioni precedenti ora sia arrivato il momento di fare il passaggio successivo, ossia di prendere una posizione affermativa: le donne ci sono e hanno uno spazio e su questo non può esserci dibattito, è un fatto", prosegue Maria Cristina Valeri, "oltre alla mostra, ci saranno dei percorsi/laboratori con professioniste di vari ambiti per creare con chi parteciperà un'esperienza, non un rapporto passivo. Il nostro obiettivo è dare forza, aumentare la consapevolezza e la stima perché le relazioni tossiche spesso partono proprio perché non c'è un'alta considerazione di sé. Le donne non si rendono conto dei miracoli che compiono ogni giorno, non hanno la percezione delle cose che realizzano nel quotidiano. Abbiamo scelto il mese di novembre perché è simbolico ma partiamo prima e finiamo dopo la giornata contro la violenza sulle donne del 25 novembre: il nostro impegno deve riguardare tutto l'anno, non solo un giorno del calendario".
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