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Michele Lupi, ho messo i giacconi Fay agli operai in Alaska

Michele Lupi, ho messo i giacconi Fay agli operai in Alaska

A Roma con lui anche Paul Wesley protagonista cover di "Icon"

ROMA, 28 ottobre 2022, 01:32

di Patrizia Vacalebri

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Nell'ultima tappa di Fay Archive che abbiamo realizzato in Alaska, ho fatto testare i nostri capi ad alcuni lavoratori veri, che svolgono mestieri duri a contatto con la non facile natura del posto".

A rivelare a Roma, nella boutique Fay, l'ultimo faticoso banco di prova per i celebri giacconi del marchio del Gruppo Tod's, è Michele Lupi, responsabile di tutti gli eventi speciali del Gruppo Tod's e protagonista del progetto Fay Archive assieme ad Alessandro Squarzi, imprenditore ed influencer.

Non degli stilisti, dunque, ma un 'visionario' e un esperto di moda maschile, per rileggere i capospalla che sono il dna del brand, a partire dal celebre 4 ganci, che oltre 30 anni fa ha sdoganato lo sportswear nell'abbigliamento da uomo. Ma è l'attore Paul Wesley l'ospite d'onore dell'evento che celebra nel negozio Fay di Roma, il magazine della Mondadori, Icon, nella cui copertina di ottobre, proprio il divo, noto come protagonista della serie americana The Vampire Diaries trasmessa su Netflix, indossa un capo Fay Archive 4 ganci, in lana cotta con la fantasia navajo ispirata alle geometrie dei nativi americani. Inoltre, visto che Wesley nel 2018 ha deciso di creare un suo marchio personale di Bourbon denominato Brother’s Bond Bourbon, insieme al suo amico fraterno nella serie The Vampire Diaries, Ian Somerhalder, per l'occasione, nella boutique romana del marchio del Gruppo Tod's, ha voluto mettere anche un corner con il suo bourbon. Tornando ai giacconi Fay Archive in viaggio in Alaska, ad indossare le giacche 4 ganci e la collezione Autunno/Inverno 2022/23: Erin che è un geologo, Michael un allevatore di buoi muschiati, Eben una guardia per gli orsi polari, Alexandra una comandante di nave. Anime del progetto, oltre a Michele Lupi, il fotografo James Mollison, inglese nato in Kenya e di base a Venezia, noto per la vividezza e l’originalità con cui interpreta temi sociali e culturali. Insieme battono i luoghi più remoti della terra, alla ricerca di un contatto autentico con uomini e donne che lavorano per una scelta di libertà all’aria aperta. Dopo avere esplorato le rive del Don in Russia, l’isola di Gotland in Svezia e quella di Lanzarote in Spagn, dopo le esperienze in Scozia, in Islanda e in Cile, Fay Archive approda quindi in Alaska, in zone dove i trasporti sono impervi, le notti durano mesi e bisogna riflettere su tutto ciò che si compra, perché niente di ciò che si scarta potrà essere riciclato.
Proprio lì, i tester Alexandra, Eben, Erin e Michael hanno sperimentato il taglio “over” delle giacche, studiato apposta sin dalle origini per garantire la massima libertà di movimento ai pompieri americani. I materiali sono naturali e più consistenti, per resistere a pioggia, freddo, vento e soprattutto all’usura del tempo. I dettagli distintivi, come il bordo manica in cuoio o il colletto in velluto a coste larghe. E soprattutto la praticità degli iconici 4 ganci. "Ciò che traspare dalle immagini e dai racconti - spiega Lupi - è l’approccio per nulla artefatto che abbiamo con ciascuno dei tester. Non chiediamo semplicemente di realizzare foto e video mentre loro lavorano, ma ci conosciamo, entriamo in intimità ascoltando le loro storie o visitando le loro case e mentre mettono alla prova i capi di Fay Archive. Quindi li seguiamo nelle loro giornate, senza alterarne il senso e tantomeno l’immagine, dal momento che tutti combinano liberamente l’indumento prescelto con i propri abiti".
L'idea di avventurarsi alla scoperta di zone poco battute nasce dal desiderio di rendere omaggio alle origini di Fay, per recuperare lo spirito di quando i fratelli Diego e Andrea Della Valle, durante un soggiorno negli Stati Uniti, rilevarono il marchio. Era la metà degli anni ‘80, l’azienda di stanza nel Massachussets era specializzata in capi di abbigliamento tecnico per i pompieri americani e il fascino di indumenti progettati per una specifica funzione lavorativa si sarebbe da lì a poco fuso con un tipo di cliente più urbano, ma sempre amante dell’avventura.

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