Rotonda, con cestino di frolla che contiene una gustosa crema cotta al forno. Vederla preparare nei laboratori a vista per le strade del centro di Lisbona o nella celebre antica pasticceria Pasteis de Belem sedendosi tra le pareti di azulejos (le piastrelle tradizionali arabeggianti bianche e azzurre) e soprattutto un delizioso profumo è una delle cose da non perdere della visita nella città e in generale del Portogallo. La preparazione di questa crema cotta è ipnotica alla vista e considerando la forma piccolina (la metà di un bignè italiano) c'è il rischio dell'abbuffata.
Il pastel de nata è il dolce più famoso di Lisbona. Ma l'unica cosa che dovete sapere su questa pasta frolla è che più è calda e più è cosparsa di zucchero semolato e cannella, meglio è.
Le sue radici affondano nella tradizione dei dolci conventuali e i suoi ingredienti sono fuorvianti: il pastel de nata, o “pasticcino alla crema”, non contiene effettivamente la panna. Ma il suo sapore è sempre sublime, soprattutto se accompagnato da una bica, come viene tradizionalmente chiamato l'espresso servito a Lisbona. In alternativa dal pomeriggio in poi con la Ginjinha, chiamata anche semplicemente Ginja, liquore prodotto in Portogallo tramite l'infusione delle amarene (Prunus cerasus austera, in portoghese ginja) in alcool (aguardente) e aggiungendo zucchero insieme ad altri ingredienti.
Se l'accoppiata pastel de nata e gingja valgono il viaggio c'è da dire che il pasticcino di strati di pasta sfoglia croccanti e sfogliati con un delizioso ripieno cremoso di crema pasticcera all'uovo (eggy-custard) e una spolverata di cannella si sta facendo largo anche all'estero valicando i confini.
Nel 2009 The Guardian ha inserito il Pastéis de Nata tra le 50 “cose migliori da mangiare” al mondo. Nell'aprile 2019 Bloomberg aveva profetizzato l'ascesa al pari dei croissant: forse in anticipo con i tempi ma a giudicare dalle file fuori nella londinese Soho delle varie pasticcerie dedicate si comincia ad avverare.
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