"Giulia sarebbe stata una mamma
fantastica, ne sono certo. Aveva tutto l'amore, la pazienza e la
forza che solo una madre sa dare. E anche una zia speciale: dopo
la sua scomparsa, la mia vita ha preso una nuova direzione e
sono diventato papà. Ho scelto di chiamare mia figlia Giulia,
come lei, per portare avanti il suo nome e il suo spirito". Così
Mario Tramontano, fratello di Giulia, in un lungo post su
Instagram, a poco più di una settimana dalla sentenza di
condanna all'ergastolo per Alessandro Impagnatiello, emessa lo
scorso 25 settembre.
"Giulia era una persona gentile e forte. Si era rialzata
tante volte, dopo tante cadute e difficoltà, senza mai perdere
la sua ambizione. Non smetteva mai di lottare per i suoi sogni,
ma il suo desiderio più grande era essere amata tanto quanto lei
era capace di amare. Perché Giulia aveva un cuore enorme, sempre
pronto a prendersi cura degli altri. Tanti giornalisti -
aggiunge il fratello - mi hanno chiesto di raccontare chi fosse
Giulia, ma non l'ho mai fatto. Dopo la sua scomparsa cercavo
qualsiasi fonte di distrazione pur di non stare male e,
soprattutto, per far stare meglio mamma e papà".
"E poi, Giulia era una persona riservata, troppo speciale per
essere descritta davanti a una telecamera. Per me, sarà sempre
il cuore della nostra famiglia, un esempio di amore e generosità
che porterò con me per tutta la vita. Giulia, mi manchi, ogni
giorno, sempre di più", ha concluso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA