"La prevenzione non si fa solo sul
piano giudiziario, ma su quello della formazione. Il seppur
giusto tentativo del Governo di intercettare i casi di violenza
già dai cosiddetti reati-spia non tiene conto dei fattori che
rendono la violenza sulle donne un fenomeno strutturale che
affonda le sue radici nella cultura patriarcale del nostro
Paese". Lo hanno dichiarato Lara Ghiglione, segretaria
confederale della Cgil, e Giorgia Fattinnanzi, responsabile
delle Politiche di contrasto alla violenza e alle molestie di
genere della Cgil nazionale, commentando le dichiarazioni della
ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità,
Eugenia Maria Roccella, in audizione alla Commissione
parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma
di violenza di genere.
"Inoltre", proseguono le dirigenti sindacali, "il ddl
Roccella, Nordio e Piantedosi, pur introducendo importanti
novità, lo fa in regime di invarianza di bilancio, mettendo a
rischio le stesse nuove procedure".
"La violenza di genere, compresa quella sessuale", concludono
Ghiglione e Fattinnanzi, "va affrontata in maniera sistemica e
non parziale, altrimenti continueremo a contare i numeri delle
vittime che, nonostante le avanzate leggi del nostro Paese,
rimangono sostanzialmente invariati".
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