L'onda lunga del Covid continua ad avere effetti negativi sugli studenti che hanno iniziato il loro percorso universitario nel 2021, mentre per i diplomati tecnici e professionali dello stesso anno che non hanno continuato gli studi è stato più facile inserirsi nel mondo del lavoro. Il loro tasso di occupazione sfiora il 35%, con una crescita di cinque punti rispetto ai diplomati del 2020. Lo mette in evidenza l'edizione 2024 di Eduscopio, la piattaforma digitale gratuita della Fondazione Agnelli, on line da giovedì 21 novembre alle 6 con dati aggiornati sulle scuole secondarie di II grado, che aiutano i ragazzi e le famiglie a capire quali istituti preparano meglio agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma, città per città, indirizzo di studio per indirizzo di studio.
L'analisi della Fondazione Agnelli si riferisce agli studenti che hanno superato la maturità nel giugno 2021, con un percorso scolastico pesantemente condizionato dalla pandemia per metà del quarto anno (primo lock-down) e per quasi tutto il quinto anno. Anche se è impossibile stabilire meccaniche relazioni causali - spiegano i ricercatori - non sorprende che anche questa coorte di diplomati, come quella del 2020 se non di più, abbia poi risentito dell'effetto Covid sui risultati al primo anno di università. Se, infatti, anche in ragione della struttura semplificata dell'esame, il voto medio all'esame di maturità è cresciuto, ancora più che nel 2020, rispetto agli anni precedenti alla pandemia (83 nel 2021, era 77 nel 2019), segnali negativi si registrano al loro affacciarsi all'università. Peggiora la percentuale di coloro che non hanno dato esami al primo anno (quasi il 20%, mentre era intorno al 14% nel 2017 e 2018 prima della pandemia), così come peggiorano lievemente sia la percentuale di crediti universitari acquisiti rispetto al programma dell'anno sia la media dei voti agli esami.
"Eduscopio è diventato da tempo un appuntamento importante e atteso dagli studenti e studentesse che sono in terza media e dalle loro famiglie, alle prese con la delicata scelta della scuola superiore" commenta il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto.
Nella classifica delle scuole spicca il ritorno in testa, a Milano città, fra i classici del paritario Sacro Cuore, seguito immediatamente dallo storico Berchet, mentre a Torino il primo dei licei classici è il Gioberti, che dopo molti anni scalza il Cavour al vertice. L'istituto tecnico tecnologico Vallauri di Fossano (Cuneo) ha un indice occupazionale dei suoi diplomati fra i più alti in Italia (85%).
A Milano fra i classici torna in testa il paritario Sacro Cuore
A Milano città fra i classici torna quest'anno in testa il paritario Sacro Cuore, seguito immediatamente dallo storico Berchet. Nessun cambiamento, invece, per i licei scientifici: sempre Volta, Da Vinci e Sacro Cuore sul podio. Ma anche l'hinterland ha da dire la sua, con scuole di grandissima qualità come i classici Quasimodo di Magenta e Casiraghi di Cinisello Balsamo, e il liceo scientifico Torno di Castano Primo. Lo mette in evidenza l'edizione 2024 di Eduscopio, la piattaforma digitale gratuita della Fondazione Agnelli, on line da giovedì 21 novembre alle 6.
Per trovare invece gli istituti tecnici i cui diplomati trovano più facilmente lavoro bisogna muoversi verso est nelle province di Bergamo e Brescia, con il Rubini di Romano di Lombardia (84%), il Marzoli di Palazzolo sull'Oglio (79%) e il Castelli di Brescia (78%). Nessun cambiamento, invece, per i licei scientifici: sempre Volta, Da Vinci e Sacro Cuore sul podio, ma anche l'hinterland ha da dire la sua, con scuole di grandissima qualità come i classici Quasimodo di Magenta e Casiraghi di Cinisello Balsamo, e il liceo scientifico Torno di Castano Primo.
Per trovare invece gli istituti tecnici i cui diplomati trovano più facilmente lavoro bisogna muoversi verso est nelle province di Bergamo e Brescia, con il Rubini di Romano di Lombardia (84%), il Marzoli di Palazzolo sull'Oglio (79%) e il Castelli di Brescia (78%)
A Torino il liceo classico Gioberti scalza dopo anni il Cavour
A Torino il primo dei licei classici è il Gioberti, che dopo molti anni scalza il Cavour al vertice. Ma la già nota ottima qualità degli istituti della provincia si conferma ancora, con i classici Baldessano-Roccati di Carmagnola e Botta di Ivrea a precedere i licei del centro città. Risulta dall'edizione 2024 di Eduscopio, la piattaforma digitale gratuita della Fondazione Agnelli, on line da giovedì 21 novembre alle 6
Fra i licei scientifici in città come in provincia eccelle l'Altiero Spinelli, insieme al paritario Agnelli e al Galileo Ferraris. Fra gli istituti tecnici tecnologici, va segnalato il Vallauri di Fossano, con un indice occupazionale dei suoi diplomati fra i più alti in Italia (85%).
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