Nonostante gli investimenti del Pnrr
nel 2026 Campania e Sicilia non riusciranno a raggiungere la
copertura del 33% per quanto riguarda i posti negli asili nido.
La Campania è previsto si attesti al 29,6% e la Sicilia al
25,6%. Eppure, la Campania e la Sicilia sono la seconda e la
terza regione, dopo la Provincia Autonoma di Bolzano, per
incidenza dei bambini 0-2 sulla popolazione, e presentano alti
tassi di povertà minorile e dispersione scolastica. Mentre si
stima che nel 2026 la media nazionale raggiungerà il 41,3%
avvicinandosi all'obiettivo europeo del 45% per il 2030. E'
quanto emerge da un'analisi realizzata, insieme a Svimez, da
Save The Children sull'impatto degli investimenti complessivi
del Pnrr e del nuovo piano nidi promosso nell'aprile di
quest'anno dal ministero dell'Istruzione e del Merito e
contenuta nella XV edizione dell'Atlante dell'Infanzia (a
rischio) dal titolo "Un due tre…stella. I primi anni di vita"
che verrà presentato il 19 novembre a Roma nella sede di Save
the Children in piazza San Francesco di Paola, 9, a partire
dalle 10.
Dal report, infatti, risulta che l'investimento consentirà
di accrescere la copertura nazionale di oltre dieci punti
percentuali, raggiungendo il 41,3%, ma i gap territoriali
rimarranno piuttosto ampi. Undici regioni riusciranno a superare
il target del 45%: Molise, con la migliore copertura nazionale
al 66% (dall'attuale 22,5%), Umbria (57,1% dal 46,5%), Abruzzo
(55,3% dal 28%), Emilia-Romagna (51,1% dal 43,1%), Valle d'Aosta
(50,4% dal 43%), Marche (50,2% dal 33,5%), Sardegna (50% dal
35,2%), Toscana (49,2% dal 40,7%), Lazio (46% dal 37,9%),
Liguria (45,2% dal 33,8%) e Friuli-Venezia Giulia (45,1% dal
38,3). Sette regioni raggiungeranno livelli compresi tra il 38%
e il 45% di copertura: Trentino-Alto Adige al 43,6%
(dall'attuale 31,6%), Basilicata al 43,4% (dal 22,4%), Lombardia
al 41,8% (dal 36%), Veneto al 41,6% (dal 33,8%), Piemonte al
40,7% (dal 32,7%), Calabria al 40,3% (dal 15,7%) e Puglia al
38,4% (dal 20,6%).
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