“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”: è questa, secondo i più, la vera carta che ha permesso a Milano di conquistare l'Expo del 2015. Poche generiche parole che aprono però a mille risvolti. E soprattutto centrano alcune delle grandi sfide che attendono l'umanità: dalla lotta alla fame al diritto all'acqua, dalla minaccia dell'obesità all'accesso all'energia, fino alle più generali questioni della ridistribuzione delle risorse e dello sviluppo sostenibile.

    Tutti infatti sono coinvolti nel 'main theme' milanese: Paesi poveri e in via di sviluppo, il mondo ricco e le superpotenze. D'altronde, sottolineano dalla stessa società di gestione dell'evento, ''la nutrizione è un argomento cruciale per le sorti dell'umanità''. Infatti, ''l'aumento della popolazione, la scarsità di acqua e di risorse agricole impongono una riflessione seria e approfondita sulle strategie per garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti''.

    In quest'ottica, Expo Milano 2015 punta a diventare ''un laboratorio di innovazione e ricerca, un momento di confronto e di dibattito internazionale per trovare soluzioni concrete che possano migliorare la vita delle persone, nel rispetto del Pianeta''.

    Sono molte le persone, anche volti noti, 'catturate' da quell'idea: scienziati, intellettuali, politici, imprenditori, agricoltori, ricercatori ed atenei. Alcuni nomi: da Carlo Petrini a Romano Prodi, da Amartya Sen a Vandana Shiva, dall'Onu (è tra i partecipanti ufficiali) a Coldiretti. E poi, la galassia del Terzo Settore che, per la prima volta, avrà sul sito espositivo un suo grande padiglione. Per questo, proprio sul tema, gli organizzatori hanno puntato molto e cercato più volte di dirottare l'attenzione pubblica.

    Molto è stato fatto: incontri, dibattiti, convegni e seminari hanno provato a sviscerare e rendere concreti gli obiettivi dell'edizione milanese della manifestazione. Il Comune di Milano ha dato vita a un suo comitato di esperti e sta portando avanti una rete di contatti tra le grandi metropoli per dare vita a una 'food policy' mondiale. Senza contare che il 2015 sarà anche la scadenza temporale per i 'Millenium Goals', lanciati nel 2000 dall'Onu, per liberare il mondo dalla miseria. E anche in questa chiave, Expo giocherà la sua partita ''chiamando a raccolta competenze e know-how da tutto il mondo - assicurano - per sviluppare il tema dell'evento e contribuire concretamente a raggiungere gli 'Obiettivi di sviluppo del Millennio' indicati dalle Nazioni Unite''.