Eppure, gli edifici commerciali sostenibili convengono anche da un punto di vista finanziario perché aumentano di valore e registrano una crescita dei rendimenti da locazione e un calo dei periodi di inoccupazione per l'effetto "Green Premium", che riguarda soprattutto immobili industriali (58%), sanitari (54%) e residenziali (50%).
È questa la fotografia scattata dalla ricerca "Overcoming the
energy crisis in commercial Real Estate" (Superare la crisi
energetica nel Real Estate commerciale) condotta da Deepki,
società di data intelligence Esg (la governance ambientale,
sociale e aziendale), su 250 gestori di immobili commerciali in
Italia, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna con l'obiettivo
di analizzare l'impatto della crisi energetica nel Real Estate
commerciale e le strategie Esg che le società stanno
implementando per migliorare la sostenibilità dei loro
portafogli.
Secondo il 30% degli asset manager intervistati, gli immobili
green hanno registrato una rivalutazione fra l'11% e il 15%, per
un altro 30% l'aumento di valore è compreso fra il 16% e il 20%,
mentre per quasi uno su cinque la crescita può arrivare fino al
30%. A confermarlo anche la metà degli asset manager che hanno
visto aumentare le rendite da locazione degli asset green fino
al 25%, perché gli affittuari sono disposti a pagare di più per
edifici sostenibili ed efficienti che permettono di ridurre i
costi di servizio. Per l'8% degli intervistati le rendite da
locazione degli immobili "verdi" sono aumentate del 26-30%.
Per questo tipo di edifici i periodi di sfitto si sono
ridotti fino al 15% per il 42% degli asset manager, fino ad
arrivare al 26-30% per il 12% degli intervistati.
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