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In evidenza
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(aggiorna e sostituisce servizio in rete alle 18.05)
(di Amalia Angotti)
Il 2025 non sarà un anno facile per
Stellantis come per tutta l'industria dell'auto. Per il gruppo
italo-francese ci sono in primo piano due nodi da sciogliere: la
nomina del nuovo amministratore delegato al posto di Carlos
Tavares e l'avvio del 'piano Italia', presentato al ministero
delle Imprese e del Made in Italy lo scorso 17 dicembre con 2
miliardi di euro di investimenti entro l'anno. Ma in un
messaggio ai dipendenti di inizio d'anno il presidente del
gruppo John Elkann esorta all'ottimismo. ""Con l'inizio del
2025, dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto fino ad oggi.
Di fronte alle grandi sfide del nostro settore, nei quattro anni
trascorsi dalla creazione di Stellantis abbiamo raggiunto molti
traguardi importanti. È senza dubbio una base solida su cui
continuare a costruire insieme il nostro futuro". "Facciamo che
il 2025 sia un anno fantastico, conclude poi".
I temi da affrontare per il gruppo molti: resta da chiarire il
futuro della Gigafactory di Termoli, nel Molise, i cui tempi di
realizzazione da parte della joint venture Acc saranno definiti
nel primo semestre dell'anno, e il pesante ricorso alla cassa
integrazione negli stabilimenti a partire da Mirafiori, dove i
lavoratori delle linee della 500 elettrica e delle Maserati
resteranno a casa fino al 17 gennaio. C'è poi la spada di
Damocle, comune per tutti i costruttori, delle multe salate da
pagare all'Europa per chi sforerà il nuovo limite previsto da
Bruxelles sulle emissioni medie di CO2 delle auto: su questo
fronte Stellantis ha deciso con il ritorno nell'Associazione
europea dei costruttori di automobili (Acea) di fare fronte
comune con le altre case automobilistiche. Il nuovo
amministratore delegato arriverà entro la metà del 2025. Dal
primo dicembre, quando Tavares si è dimesso, le redini di
Stellantis sono tenute dal Comitato esecutivo ad interim
presieduto da John Elkann, mentre in Italia ha assunto un ruolo
di primo piano Jean-Philippe Imparato, capo europeo del gruppo.
In realtà la ricerca del nuovo ceo era già in corso dal momento
che il manager portoghese avrebbe comunque lasciato l'azienda
nel 2026. Il totonomi che gira nel mondo finanziario non trova
per ora alcun riscontro: si è parlato di manager internazionali
come Luca de Meo e Mary Barra, ma anche 'interni' come Imparato,
Maxime Picat, direttore degli acquisti ed ex responsabile delle
attività europee, e l'italo-brasiliano Antonio Filosa,
responsabile Jeep e da poco direttore delle attività in Nord
America. Nel frattempo partirà il piano Italia con i nuovi
modelli. A Cassino dal 2025 sarà prodotta la nuova Alfa Romeo
Stelvio, a Melfi arriveranno la nuova Ds 8 e la nuova Jeep
Compass. A Mirafiori, invece, la 500 ibrida è attesa a novembre.
I modelli nuovi di Stellantis in arrivo nell'anno sono tanti,
tutti elettrificati. Saranno commercializzate la Grande Panda,
che sarà provata per la prima volta su strada a Torino a fine
gennaio, la Opel Frontera, la Opel Grandland, la Peugeot 408,
le Citroen C3 e C5 Aircross, le Leapomotor C10 Reev e B10, la
Lancia Hf. Il 26 febbraio Stellantis diffonderà i risultati del
2024, mentre tra febbraio e marzo il presidente John Elkann è
atteso in Parlamento per un confronto sulle evoluzioni del
settore automotive in Europa e in Italia. Tra i problemi da
affrontare c'è anche quello del rilancio delle vendite sul
mercato nordamericano. A ottobre il responsabile Carlos
Zarlenga, è stato sostituito insieme alla direttrice finanziaria
Natalie Knight. In attesa del nuovo amministratore delegato è
significativo che uno degli uomini chiave del dopo Tavares sia
Richard Palmer richiamato dal presidente John Elkann come suo
special advisor fuori dal Comitato esecutivo ad interim. Palmer,
già finito tra i papabili dopo la morte di Sergio Marchionne, ha
lasciato il gruppo nel luglio del 2023 ed è entrato anche lui
nel totonomi della successione al manager portoghese.
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