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Stenosi tracheali, trattamento identico per malati Covid e non

Stenosi tracheali, trattamento identico per malati Covid e non

Studio coordinato da Uoc di Chirurgia Toracica della Vanvitelli

NAPOLI, 27 luglio 2023, 19:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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I risultati di uno studio su 79 pazienti hanno dimostrato che la infezione da Covid-Sars 2019 non rappresenta un fattore di rischio per l'esecuzione dell'intervento di dilatazione endoscopica nei malati con insufficienza respirazione dovuta a stenosi tracheale ed i risultati funzionali sono simili tra i pazienti Covid e quelli non Covid.

E' quanto emerge da una ricerca, in corso di pubblicazione sulla rivista internazionale The Thoracic and Cardiovascular Surgeon, sul trattamento endoscopico delle stenosi tracheali nei malati affetti da Covid.

L'Unità operativa complessa di Chirurgia Toracica del Policlinico universitario Vanvitelli, diretta dal professor Alfonso Fiorelli, ha coordinato il primo studio al mondo sul trattamento endoscopico delle stenosi tracheali nei pazienti Covid-sars 2019. Allo studio hanno partecipato centri di riferimento regionali ed extraregionali quali la Uoc di Endoscopia Toracica dell'ospedale Cardarelli di Napoli, l'Unità di riabilitazione respiratoria del Clinic Center di Napoli e la Chirurgia Toracica dell'Ospedale Sant'Andrea e del Policlinico di Roma della Università La Sapienza.
    Lo studio è durato tre anni ed ha arruolato un totale di 79 pazienti, di cui 56 (71%) con infezione acuta o pregressa da Covid-Sars 2019. "Tutti i pazienti - spiega Fiorelli - presentavano una stenosi tracheali post-intubazione o post-tracheostomia, trattata mediante dilatazione con broncoscopio rigido. I risultati dello studio hanno dimostrato che la infezione da Covid-Sars 2019 non rappresenta un fattore di rischio per l'esecuzione dell'intervento di dilatazione endoscopica ed i risultati funzionali sono simili tra i pazienti Covid e quelli non Covid.
    Dopo aver sottolineato che "la Chirurgia Toracica del Policlinico Universitario Vanvitelli si conferma un polo di eccellenza nel campo del trattamento e della ricerca delle patologie toraciche grazie al supporto del direttore generale Ferdinando Russo e del rettore Gianfranco Nicoletti", il professor Fiorelli spiega che "la prolungata intubazione orotracheale, la presenza di cannula tracheostomica e la maggiore sensibilità della mucosa tracheale dovuta all'infezione sono fattori di rischio che possono causare la formazione di una cicatrice a livello della trachea con riduzione del lume della via aerea". Tale condizione clinica, definita con il termine di "stenosi tracheale", riduce la quantità di aria inspirata con insufficienza respiratoria che può portare a morte per asfissia nei casi di stenosi critica quando il lume della via aerea è inferiore a 5 millimetri. Il trattamento con finalità curative della stenosi tracheale è quello chirurgico "e consiste nell'asportazione della parte di trachea stenotica e successiva ricostruzione della via aerea. Tale intervento è complesso e non è indicato nei pazienti debilitati, condizione frequente nei pazienti affetti da Covid-sars 2019". Un'alternativa all'intervento chirurgico è il trattamento mini-invasivo che consiste nella dilatazione endoscopica della stenosi tracheale.
    "Mediante l'utilizzo del broncoscopio rigido è possibile dilatare il lume della via aerea e ripristinarne il normale calibro". Finora tale procedura era routinariamente eseguita nei pazienti non Covid, non si conoscevano i suoi risultati nei pazienti Covid. "Lo studio - conclude il professor Fiorelli - ha fatto luce in questo campo".
   

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