"Negli ultimi tre anni i trapianti
di cuori in Campania si sono triplicati raggiungendo le prime
posizioni in Italia, con una mortalità che si è ridotta
sensibilmente fino ad arrivare a percentuali inferiori all'1%.
La qualità dei professionisti c'è, la qualità delle strutture
l'abbiamo. Occorre investire da una parte sulla affezione dei
pazienti per le professionalità della Campania, dall'altra sulle
implementazioni infrastrutturali di organico, di personale e
anche tecnologiche". Lo ha detto Pierino Di Silverio, da
settembre nuovo coordinatore del Centro Regionale Trapianti
della Campania, a margine del convegno al Monaldi sui 30 anni
dal primo trapianto nella regione.
"L'obiettivo ora - ha sottolineato Di Silverio - è di
attirare persone sulla donazione degli organi. Un cittadino può
comunicare prima della morte di essere donatore quando fa la
carta di identità elettronica negli uffici anagrafici, ma anche
attraverso un singolo foglio che mette in tasca in cui dica
'sono favorevole alle donazioni'. Quel foglio esprime la sua
volontà in un settore in cui nel 2024 abbiamo già superato i 100
trapianti di organi singoli, nello stesso periodo dello scorso
anno erano stati 90. Quindi abbiamo aumentato del 12% i
trapianti singoli, abbiamo superato i 51 trapianti di fegato,
siamo a più di 60 trapianti di rene di cui 4 quelli robotici,
primi nel Mezzogiorno. Abbiamo ridotto del 10% la percentuale di
rifiuto alla donazione, passando dal 47% al 38%. Ma questa
grande crescita non basta, perché dobbiamo garantire a tutti
coloro che hanno bisogno di un organo che arrivi in tempi
brevi".
"Nel prossimo futuro - spiega il coordinatore - vorrei che si
creasse una grande comunità dei trapianti, con sede magari in
diversi ospedali e che questa comunità potesse parlare essa
stessa al cittadino perché io sono convinto che il messaggio
importante che arriva da loro può convincere altri cittadini a
donare. Oggi non c'è ancora reticenza, ma un problema di tipo
culturale, comunicativo e anche informativo. La gente ancora
oggi - conclude - associa la morte alla fine della vita e noi
questo paradigma lo dobbiamo cambiare, dobbiamo associare la
morte all'inizio di una nuova vita, attraverso il trapianto
possiamo raggiungere quell'immortalità alla quale tutti noi
aspiriamo con grande passione".
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