Dopo avere contato i soldi delle estorsioni accumulate fino a quel momento, circa 3500 euro, decide di passare a chiedere il pizzo anche a un bar e a una concessionaria di auto: dopo essersi messo in movimento in sella a uno scooter incontra in strada la compagna e la figlia, una bambina, alla quale scherzando dice: "mò babbo ti porta a fare l'estorsione".
Emerge anche questo raccapricciante episodio dall'ordinanza con la quale, su richiesta della DDA (sostituto procuratore Giuliano Caputo), il gip Isabella Iaselli ha disposto 53 misure cautelari (43 in carcere e 10 ai domiciliari) al termine di indagini della Direzione investigativa antimafia di Napoli (guidate dal capocentro Claudio De Salvo e dal direttore Michele Carbone) che hanno inferto un duro colpo oggi al clan di camorra degli Amato-Pagano.
Per il protagonista dell'episodio, un 33enne, ascoltato dagli investigatori grazie alle intercettazioni ambientali, il giudice ha disposto il carcere.
L'operazione anticamorra è stata illustrata oggi nel corso di una conferenza stampa indetta dal procuratore di Napoli Nicola Gratteri.
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