(di Mina Maiello)
Abbracci,
strette di mano. E poi il racconto delle loro storie, ma anche
la letterina di Natale di una bambina, che chiede come regalo
che il papà non perda il lavoro. Elly Schlein è stata accolta
così dai lavoratori di Trasnova, da lunedì in presidio
permanente davanti all'ingresso 1, quello riservato alle merci,
dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d'Arco, nel giorno
in cui la loro azienda ha inviato le lettere di licenziamento
per esubero di personale a 97 dipendenti. Di questi, 54 sono
impiegati nel piazzale dello stabilimento di Pomigliano, dove
c'è l'alberello di Natale addobbato con i nomi dei licenziati.
Schlein, oltre ad auspicare il blocco della procedura di
licenziamenti, chiede a Stellantis "serietà e chiarezza", e ad
Elkann "risposte in Parlamento sul piano industriale che
garantisca l'indotto e l'occupazione". "Stellantis deve
riportare in Italia le produzioni di auto per il mercato di
massa nell'elettrico, perché non possiamo lasciare il campo
libero soltanto ad altri produttori di altri Paesi - afferma la
segretaria dem -. Vogliamo serietà e chiarezza per queste
famiglie, per questi lavoratori. Glielo dobbiamo per il
contributo che loro hanno sempre portato non solo per far
crescere questa azienda, ma per far crescere questo Paese".
I lavoratori si stringono attorno a lei, le raccontano le
loro storie, quella di Pina, lunga 21 anni, prima in Fiat e poi
in Trasnova. Poi quelle di Francesco, Luigi, Davide, Luca.
Qualcuno legge la letterina di Sofia, figlia di un dipendente
Trasnova in presidio, che a soli due anni ha chiesto alla mamma
di scrivere per suo conto al papà, dopo averlo sentito piangere
di nascosto nel bagno: "Non voglio nessun regalo quest'anno,
anzi uno solo: che tu torni ad essere il mio papà sorridente".
La segretaria del Pd ripete che i licenziamenti arrivati in
mattinata sono "inaccettabili". "Chiediamo che sia bloccata
immediatamente questa procedura - insiste - questi lavoratori
sono quelli che tengono in piedi il nostro Paese: non si possono
lasciare 400 famiglie per strada, peraltro appena prima di
Natale. Bisogna dare loro una prospettiva, e quello a cui
puntiamo è che al tavolo che avevamo chiesto di anticipare, e in
cui avevamo chiesto la presenza di Stellantis, l'azienda si
prenda le sue responsabilità. In questo Paese non possiamo
perdere un settore che è fondamentale come quello dell'auto".
Schlein chiede che il Governo lotti insieme al suo partito per
un fondo europeo sull'automotive "che ne ha bisogno, perché
altrimenti rischiamo di vedere lo smantellamento di una filiera
strategica in Italia e in tutta Europa".
I lavoratori la ringraziano della vicinanza e urlano la loro
rabbia, spiegando di aver lavorato duramente: "Questo
stabilimento è tra i migliori - dicono - e per 13 anni la Panda
ha fatto da traino del settore. E Stellantis cosa fa? Prende
l'auto e la porta in Serbia, e qui lascia la Pandina. Uno smacco
inaccettabile. Il nostro lavoro, invece, quello che facciamo da
sempre, lo dà ai lavoratori con ridotte capacità lavorative
dello stabilimento. Non ha rinnovato la commessa ad un'azienda
che era sana, e che il lavoro lo ha sempre svolto. Cosa dobbiamo
dire ai nostri figli? Che siamo un costo da ridurre?". Due
operai della Stellantis, dicono che già da anni si conosceva il
destino della Trasnova, e cercano di consegnare a Schlein un cd
in cui si parla di questo, ma non ci riescono. E protestano, ma
altri li invitano a "non alimentare altre polemiche in modo
strumentale".
Ai cancelli dello stabilimento, in serata, anche i segretari
nazionali della Fiom, Michele De Palma e Samuele Lodi, mentre
domenica prossima i parroci ed i sacerdoti di Pomigliano d'Arco
leggeranno nelle chiese un messaggio di solidarietà per i
lavoratori Trasnova.
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