È il discorso politico, quello
vero, incisivo, che si fa destino nella vita degli uomini e
storia in quella dei popoli in scena, sabato 2 marzo alle 19 (in
replica domenica 3), nel Teatro Nuovo di Napoli, nello
spettacolo 'Giacomo' di Elena Cotugno e Giampiero Borgia,
rispettivamente anche interprete e regista dell'allestimento.
Presentato da Teatro dei Borgia e Artisti Associati Gorizia,
Giacomo vuole porre in risalto il discorso politico di
Matteotti, "mettendo a confronto due dei suoi interventi in
Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le
connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce
fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l'ultima seduta a cui
Matteotti partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta
i risultati delle elezioni dell'aprile di quell'anno2 come
rileva una nota.
Questa tragedia, politica e antispettacolare di Teatro dei
Borgia, consiste, si afferma, "nella riproposizione delle parole
di Matteotti nella loro nuda e terrificante verità".
I principali temi sui quali il lavoro invita a riflettere sono il senso della militanza politica, i diritti di cittadinanza, la possibilità di opporsi alla violenza fascista con il richiamo ai valori di libertà e democrazia, ma anche il ruolo del teatro nella società, in un modo in cui gli ideali diventano opera d'arte.
Teatro dei Borgia "continua il suo percorso di ricerca
sulla relazione tra teatro e reale e tra teatro e politica: con
questo lavoro vuole portare la parola politica e i temi della
democrazia sul palco, usando i verbali d'assemblea quali
elementi del reale e sintagmi del proprio discorso poetico".
Elena Cotugno e Gianpiero Borgia sviluppano un lavoro sul ruolo
lontano dalla tradizione italiana della maschera, sia
parodistica sia documentaristica. Qui si confrontano col
documento storico, col discorso politico e non con il dramma di
finzione. Il tentativo che l'attrice compie in scena è quello di
"autoindursi uno stato alternativo di coscienza, attraversando
il discorso matteottiano con il lavoro sui punti energetici del
corpo e sulla proiezione di vettori fonetici".
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