È una reincarnazione mediterranea del personaggio delle "Mille e una notte" 'L'ultimo viaggio di Sindbad' di Erri De Luca, spettacolo che approderà in scena sabato 24 febbraio alle 21 (in replica domenica 25) negli spazi del Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli, con l'adattamento e la regia di Annamaria Russo.
Presentato dallo stesso palcoscenico
partenopeo, l'allestimento vedrà protagonisti Marco Palumbo,
Alfredo Mundo, Sonia de Rosa, Michele Costantino, Gennaro Monti,
accompagnati dalle musiche, eseguite dal vivo, dei Ringe Ringe
Raja.
Sottolinea una nota: "Un marinaio che ha visto ogni tempesta
e ogni bellezza è al suo ultimo viaggio.
Mestiere spietato il
suo, guardiano di una folla ammassata nella stiva. Nemico e
custode di un'umanità in fuga, trasporta migratori e migratici
verso il nostro Occidente, chiuso a filo spinato. Sottocoperta
un carico di uomini, donne, bambini aspetta di arrivare alle
coste italiane. Sono migranti in viaggio, accomunati dalla
stessa sorte. E poi, c'è il mare, con la sua forza terribile, i
riti propiziatori e la sua generosità inattesa" Nella stiva
chiusa come la notte si masticano preghiere e superstizioni, si
fanno riti per allontanare la morte che viene con le onde. Il
viaggio oltre il mare si può compiere solo stringendo la carne
di chi si ama. Solo così si può durare oltre il sale che
inghiotte i ricordi.
La verità, forse, è nelle parole del capitano che conosce la
legge delle acque: "Si salvano dai malanni e dalle tempeste
quelli che hanno una donna che li aspetta. In punto di pericolo
le forze si raddoppiano, sono in due a combattere. La morte si
stanca contro due alla volta, preferisce i solitari". Sindbad
conosce ogni tempesta e ogni bellezza, ha visto uomini e donne
lasciare l'Europa per raggiungere l'America nel primo Novecento.
"Oggi è lui a portare verso il sogno italiano ed europeo i nuovi
migranti, che riempiono la sua storia di sogni, leggende,
incoscienti atti di coraggio. Ma ad allacciare gli uomini alle
parole ci sono anche Giona, Kohélet, san Paolo, Sheherazade, e
altre voci. E c'è il mare, con la sua forza terribile, i riti
propiziatori, la generosità inattesa" concludono gli autori
dello spettacolo.
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