'Caio Mario Garrubba - FREElance sulla strada', è il titolo della mostra fotografica promossa e organizzata dall'Archivio storico Luce, ospitata al PAN, il Palazzo delle Arti Napoli, da domani al 5 giugno.
Realizzata in collaborazione con il Comune di Napoli, e con COOP Culture e Magazzini Fotografici, per la cura di Emiliano Guidi e Stefano Mirabella, è un percorso di 150 opere, per la maggior parte inedite.
A Garrubba è stata dedicata una nuova sala con trenta
scatti su Napoli, la sua città.
Classe 1923, Garrubba esordì alla macchina nel 1953 , nel mitico
'Mondo' di Pannunzio, con un reportage dalla Spagna franchista .
Con la sua Leica ha raccontato l' Unione Sovietica nel '57, poi
l'Europa dell'Est , la Cina , la Thailandia, gli USA Stati
Uniti, il Brasile, la Francia, la Grecia e il meridione
italiano. ha pubblicato su 'Life' 'Stern' 'Der Spiegel',
'Nouvel Observateur', 'Guardian', 'L'Express', e sulla maggiore
stampa italiana, 'catturando' nelle sue fotografie Mao,
Kruscev, JFK e Nixon come fossero persone comuni. Il suo sguardo
ha mostrato tutte le contraddizioni del potere, della politica,
del comunismo, dell'occidente capitalista, ma anche
l'indignazione e le domande di riscatto dei popoli. Mai entrato
nel novero dei fotografi internazionali più blasonati, e quindi
esposti (a Napoli una sua personale manca da 40 anni), tra i
suoi estimatori aveva anche Cartier-Bresson. La mostra nasce
dalla revisione del Fondo Garrubba, 60.000 negativi e 40.000
diapositive, acquisito interamente dall'Archivio storico Luce
nel 2017. Gran parte in bianco e nero, che prediligeva, le sue
foto 'quotidiane' sono divenute documento storico, ritraendo le
persone Garrubba ci regala in realtà un ritratto del tempo.
Proposti anche due documenti audiovisivi rari con le interviste
ad Alla Folomietov, compagna di vita del fotografo e assistente
di Nikita Mikalkov. ll catalogo, è pubblicato da Cinecittà /
Archivio storico Luce.
Previsto un workshop, tenuto da Stefano Mirabella (7 e 8
maggio), in cui i partecipanti andranno alla scoperta di Napoli,
ripercorrendo i luoghi, le vie e i mercati che Garrubba amava
fotografare. Una selezione verrà poi esposta al PAN.
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