Superare l''invasione ospedaliera' del covid, riprendere un percorso di novità per la salute dei cittadini.
E' questo il pensiero che circola nella sanità pubblica a Napoli, nelle direzioni che stanno riprendendo i progetti di sviluppo anche con i fondi Pnrr.
La pandemia più di
tutti ha coinvolto il Cotugno, l'ospedale di Napoli delle
malattie infettive: "Siamo ripartiti subito - spiega all'ANSA
Maurizio Di Mauro, direttore generale dell'Azienda dei Colli che
comprende Cotugno, Monaldi e Cto - quando abbiamo visto un calo
dei ricoveri da covid che ancora oggi c'è ma ci permette di
guardare oltre. Ricoveriamo ora con massima concentrazione casi
di tubercolosi, meningiti, anche in terapia intensiva. Stiamo
riacquistando il nostro ruolo di riferimento su tutte le
malattie infettive". Un ritorno del Cotugno alle cure normali
dopo aver avuto anche 300 pazienti covid ricoverati, mentre oggi
sono 70, spiega Di Mauro, che guarda con orgoglio i dati del
periodo covid: "abbiamo continuato - dice - a tenere vive le
emergenze e l'oncologia, con un discostamento dalle attività
ordinarie in epoca dura del covid del 25%, mentre il dato
regionale era del 36%. Abbiamo mantenuto livelli assistenziali
con l'interazione dei tre ospedali, con il Cto al lavoro con il
pronto soccorso, il Cotugno sulle malattie infettive e il
Monaldi con l'alta specializzazione. I tre ospedali si sono
parlati tra loro. Un lavoro con l'impegno dei dipendenti al
primo posto e infatti abbiamo due infermieri e un medico del
Cotugno insigniti del titolo di Cavalieri della Repubblica". Ora
partono i piani nuovi: "Dobbiamo essere - spiega - un punto di
riferimento per tutto il Mezzogiorno. Tra poco apriamo al
Cotugno otto nuovi posti letto dedicati all'isolamento per
pazienti ad alta infettività, mentre il Cto è al lavoro per una
ripartenza come polo di riferimento per l'urgenza, lo stiamo
potenziando montando nuove risonanza magnetica e tac e
amplieremo il pronto soccorso dotandolo di diagnostica
cardiologica importante per trattare sul posto chi arriva. E'
una strada per trasformare in poco tempo davvero l'Azienda dei
Colli, connotandola di tutte le specialità".
Nuove strade che anche il Cardarelli è pronto a percorrere
come spiega all'ANSA Giuseppe Longo, direttore generale: "Il
nostro recupero - spiega - parte dalle prestazioni di ricovero e
ambulatoriale perse, per garantire i livelli essenziali ai
cittadini. Lavoriamo anche sull'aumento degli interventi
chirurgici: abbiamo un numero di sale operatorie che ci permette
di riprendere la corsa di interventi non urgenti. Parlo di liste
di attesa che non mi aspetto vere: se ho 100 pazienti in attesa,
so che molti in questi due anni non sono venuti, per paura del
covid, per visite che li avrebbero portati a operazioni, quindi
ora faremo un'azione di recupero anche attrattiva". L'ospedale è
poi al lavoro sulla riorganizzazione del pronto soccorso con un
progetto già deliberato ma non applicabile per l'invasione
covid, che ha messo a dura prova l'accoglienza: "faremo un nuovo
percorso veloce - spiega Longo - con un pool di infermieri che
lavorino, coordinati da un medico, su casi come distorsione,
corpo estraneo nell'occhio. Abbiamo già il provvedimento, lo
applicheremo appena il covid rallenta ancora. Grazie al
personale reclutato in questo periodo, trasformiamo in percorsi
ambulatoriali alcune visite di pronto soccorso. E' chiaro che il
miglioramento del pronto soccorso è legata a ciò che bolle in
pentola in altre aziende ospedaliere con nuovi pronto soccorso.
Lo auspichiamo fortemente". Una prospettiva che ha in programma
la Federico II al Policlinico con la nascita del pronto
soccorso. Longo lavora anche sul miglioramento delle condizioni
di lavoro per l'alta specializzazione ma anche sul Pnrr per
nuovi macchinari: "abbiamo aderito - spiega - al Pnrr che ha
linee sulle grandi attrezzature, sostituendo le vecchie con
nuove. Siamo nel percorso per nuova tecnologia su risonanza
magnetica, angiografi e tac. Ma lavoriamo anche sulla
digitalizzazione con dea e telemedicina che ci dà opportunità di
prendere in carico i cittadini anche con monitoraggio
domiciliare. Il Covid dopo averlo affrontato con due padiglioni
e una zona pronto soccorso diventa ora un'opportunità".
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