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In evidenza
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"Lo storico immobile di via
Calabria 33, sede della Camera di Commercio di Cosenza, viene
ufficialmente dichiarato di interesse culturale ai sensi del
Codice dei Beni Culturali". Lo rende noto l'ente camerale.
"Il riconoscimento - è detto in una nota - è stato conferito
dalla Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del
Ministero della Cultura che svolge le funzioni e i compiti
relativi alla tutela dei beni di interesse archeologico, dei
beni storici, artistici e demo-etnoantropologici, nonché alla
tutela dei beni architettonici e alla qualità e alla tutela del
paesaggio. Come si legge nella relazione storico-morfologica che
accompagna il decreto, l'edifico della Camera di Commercio di
Cosenza sorge in una zona ad alta densità edilizia sviluppatasi
nei primi decenni del Novecento dietro l'impulso
dell'Amministrazione comunale di Cosenza guidata allora dal
podestà Tommaso Arnoni. La costruzione, con ingresso principale
in via Calabria 33, è stata edificata negli anni 1939-1940 su
progetto degli architetti Giorgio Calza-Bini, Mario De Renzi e
dell'Ing. Franco De Luca, quale 'sede del Consiglio
provincialedell'Economia Corporativa'".
"La camera di commercio - riporta ancora la nota -
rappresenta l'emblema e uno degli esiti più significativi di una
fervida stagione edilizia per Cosenza, che vide la progettazione
e realizzazione di una vasta porzione di città, in perfetta
ottemperanza ai dettami dell'urbanistica del ventennio, con un
tessuto che si dispone in maniera regolare secondo una griglia
costituita da ampie strade.
La relazione approfondisce in maniera minuziosa l'architettura
dell'edificio, della facciata e degli interni, soffermandosi
suirimaneggiamenti che hanno interessato la sede camerale nel
corso degli anni. Nonostante tali modifiche e rinnovamenti
"l'edificio resta un notevole esempio del Movimento Moderno
nell'Italia meridionale, risultato sincretico di elementi
futuristi, espressionisti e di chiaro stampo razionalista".
"L'importante riconoscimento consentirà inoltre all'ente - è
detto ancora nella nota - di beneficiare di agevolazioni fiscali
tali da consentire il minor versamento dell'imposta Imu di circa
34.000 euro l'anno che saranno utilizzati per incrementare le
risorse da destinare a bandi e nuove opportunità di sviluppo per
le imprese".
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