Il seminario puntava a condividere fra gli studiosi i dati recenti degli scavi di Tell el-Maskhuta, un sito archeologico nella parte orientale dello Wadi Tumilat (Delta orientale del Nilo, circa 15 km a ovest di Ismailiya), in cui opera la missione che ha il riconoscimento istituzionale del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale italiano. Altro obbiettivo del workshop era quello di discutere sull'esistenza di questa importante città sita ai confini del regno dei faraoni e lungo rilevanti vie di comunicazione, sia terrestri che d'acqua. Il tema è stato esteso anche ai siti archeologici della stessa regione e di aree egiziane con caratteristiche simili.
Alcuni interventi hanno messo in luce l'importanza dello Wadi Tumilat come via verso il Sinai e il Levante e snodo cruciale tra Mediterraneo e Mar Rosso, grazie al canale navigabile, del quale la missione Cnr ha rinvenuto un'infrastruttura portuale.
La geologa Ilaria Mazzini (Cnr-Igag), ad esempio, ha esposto i dati risultanti dal carotaggio che la missione del Consiglio nazionale delle ricerche ha effettuato a Tell el-Maskhuta, offrendo spunti notevoli sull'evoluzione paleoambientale dell'area, come è stato sintetizzato a margine del workshop.
Nel seminario il percorso del cosiddetto "canale dei Faraoni" è stato affrontato da Bruno Marcologno (Cnr-Ispc) attraverso il telerilevamento satellitare e con l'occhio del geomorfologo.
Gihane Zaki, fra l'altro ricercatrice del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica (il francese Cnrs) ma molto legata all'Italia - e che ha appena aperto una missione di scavo all'isola di Biga, vicino a File, a sud di Assuan - ha parlato di aspetti dei cambiamenti climatici e ambientali in quest'area monitorati nel tempo.
Al seminario, svoltosi il 27 novembre con il patrocinio dell'Ambasciata d'Italia in Egitto, archeologi egiziani hanno presentato novità riguardanti gli scavi nell'area dello Wadi Tumilat, dove stanno tornando alla luce zone residenziali e necropoli.
Mustafa Hassan, del Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano, ha mostrato tra l'altro l'interno di un sarcofago finemente decorato, appena aperto, dello scriba Kenamon di epoca ramesside, sepolto nella necropoli di Tell el-Maskhuta, che ricade fuori dall'area in concessione alla missione Cnr.
Un archeologo di fama, Mohamed Abdel-Maskhoud, già Segretario generale del Consiglio supremo delle Antichità egiziane, ha mostrato gli scavi dell'importante sito di Tell Hebua, nel Sinai, che nell'antichità fu una porta di accesso all'Egitto da nord-est. Dal canto suo Sayed Abdel-Alim (Università Ain-Shams) ha presentato l'antico paesaggio del Sinai settentrionale, solcato dalla via d'acqua del ramo di Pelusio del delta del Nilo.
Al workshop hanno partecipato importanti personalità scientifiche egiziane tra cui Tarek Tawfik, professore all'Università del Cairo e presidente dell'Associazione Internazionale degli Egittologi. (ANSAmed).
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