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Amnesty: 'Deportazioni di massa di migranti sudanesi dall'Egitto'

Ue accusata di 'complicità' dopo intese per gestione migranti

20 giugno 2024, 13:18

Redazione ANSA

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ROMA - Amnesty International ha accusato l'Egitto di aver deportato con la forza gruppi di rifugiati sudanesi, esortando le autorità a fermare queste azioni "illegali". Lo si legge in un rapporto pubblicato oggi.

Il Sudan è attraversato da una guerra devastante e da una crisi umanitaria da oltre un anno, con le forze regolari e le Forze paramilitari di Supporto Rapido che si contendono il potere. Nel suo rapporto, Amnesty ha affermato che "3.000 persone sono state deportate in Sudan dall'Egitto solo nel settembre 2023", citando una stima dell'Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, l'Unhcr.

Il gruppo per i diritti umani con sede a Londra ha condannato il ritorno forzato, anche di donne e bambini, in "una zona di conflitto attivo - senza il giusto processo o la possibilità di chiedere asilo, in flagrante violazione del diritto internazionale".

Le Nazioni Unite affermano che decine di migliaia di sudanesi sono stati uccisi e più di nove milioni sono sfollati da quando è scoppiata la guerra nell'aprile 2023. Inoltre, circa due milioni di persone sono fuggite attraverso i confini del Sudan, di cui circa mezzo milione in Egitto. Ma Amnesty stima che la cifra reale sia molto più alta, poiché molti sono entrati nel Paese irregolarmente in seguito all'improvvisa decisione del Cairo di imporre visti d'ingresso a tutti i sudanesi nel giugno dello scorso anno. Prima di tale spostamento, i bambini, le donne e gli uomini sudanesi di età pari o superiore a 50 anni potevano entrare in Egitto senza visto.

Citando testimonianze di rifugiati sudanesi, Amnesty ha affermato che alcuni sono stati arrestati mentre erano in ospedale e per strada e ha denunciato condizioni "crudeli e disumane" nei centri di detenzione, alcuni dei quali informali, tra cui "una stalla per cavalli" all'interno di un complesso militare.

Il rapporto afferma che le autorità egiziane "hanno rimpatriato con la forza almeno 800 detenuti sudanesi tra gennaio e marzo 2024" e Amnesty accusa l'Unione Europea di possibile "complicità" nelle violazioni dei diritti commesse dalle autorità egiziane, avendo stretto e finanziato accordi di collaborazione sulla gestione dei migranti. L'Egitto non autorizza l'istituzione di campi profughi da parte delle Nazioni Unite o di altri gruppi umanitari, sostenendo che ai rifugiati e ai richiedenti asilo non viene negato il diritto di cercare lavoro e viaggiare liberamente nel Paese. 

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