L'obiettivo della Conferenza era "trovare un modo per sostenere la popolazione civile a Gaza con un accordo" e "l'Italia ha dato la sua massima disponibilità", ha detto il ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani. Il suo collega egiziano, Badr Abdelatty, ha esortato i partecipanti a formulare impegni finanziari concreti, avvertendo che un soccorso immediato è cruciale per evitare un aggravamento della catastrofe umanitaria già in corso. Sul fronte degli aiuti, Tajani ha illustrato l'iniziativa "Food for Gaza", grazie alla quale l'Italia ha già inviato "oltre 50 tonnellate di aiuti alimentari e sanitari". Il governo britannico di Keir Starmer ha annunciato un aumento di 18 milioni di sterline (circa 23 milioni di euro) degli aiuti umanitari diretti alla popolazione palestinese a Gaza. Gli Stati Uniti, il più stretto alleato di Israele, erano assenti alla conferenza che, come ha detto Tajani, ha avuto fra i suoi temi anche quello della ricostruzione post-bellica: "Bisogna aiutare la popolazione palestinese oggi, ma anche domani. Io credo sia giusto dar vita a una conferenza per la ricostruzione della Palestina e "anche a una per" quella "del Libano, ha detto il titolare della Farnesina.
L'incontro odierno è stato anche il primo momento in cui la comunità internazionale ha potuto confrontarsi sul nuovo capitolo della crisi militare in Siria, aperta dall'attacco di una coalizione composta da ribelli sostenuti dalla Turchia e dal gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham. "Il rischio è che ci sia un'altra crisi migratoria" con "un riflesso" non solo sul confinante Libano ma "anche sull'Europa, così come accadde" nel 2015, ha detto Tajani che ne ha "parlato a lungo con il ministro degli Esteri libanese", Abdallah Bou Habib. I margini per una soluzione diplomatica della nuova crisi siriana sembrano "molto stretti", ha avvertito. (ANSAmed).
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