Secondo quanto riferito in una nota, la ricerca Anna Lindh
Intercultural Trends Survey 2020, gestita da Eleonora Insalaco,
responsabile delle operazioni e della ricerca interculturale
Alf, riporta che la maggioranza degli intervistati in Europa e
nei paesi del Mediterraneo meridionale e orientale ritiene che
le iniziative culturali e artistiche siano azioni di successo
per vivere meglio insieme in ambienti multiculturali, e che la
vita nella diversità per i bambini è fornita principalmente
dalle scuole.
Durante il dialogo pubblico, moderato da Aissam Benaissa di
Connect NordAfrika, i relatori hanno analizzato questi aspetti e
arricchito il dibattito con la loro esperienza personale. Aymen
Bouazizi, di Youtheon, ha evidenziato il ruolo cruciale delle
Ong nella costruzione di comunità forti e pacifiche fornendo
programmi che aiutano i giovani a crescere e a svolgere un ruolo
costruttivo nella società.
Loizos Loukaidis, direttore dell'Associazione per il dialogo
storico e la ricerca di Cipro, ha parlato di come l'associazione
sia riuscita a mettere insieme oltre 5000 studenti e mille
insegnanti, attraverso il dialogo e le visite educative, nella
città divisa di Nicosia, per costruire ponti e promuovere una
pace sostenibile.
Karl Donert dell'Associazione europea dei geografi (Eurogeo)
ha rivolto l'attenzione sul fatto che la digitalizzazione offre
maggiori opportunità di coinvolgere più persone nel dialogo
interculturale. "Penso che i concetti di 'terzo spazio' e di
liminalità siano centrali negli approcci all'interculturalità",
ha affermato Piaras MacÉinrí (Irlanda). Mónica Salas Corrigan ha
dichiarato che "il teatro dell'oppresso è una buona metodologia
per coinvolgere la comunità".
"L'importanza delle arti nell'educazione non solo come
strumento, ma come metodologia e approccio essenziali" è stata
analizzata da Raffi Feghali (Libano), co-fondatore di LabanLive.
Federico Grandesso (Italia), giornalista membro della Fondazione
Fellini per il cinema, ha raccontato l'iniziativa della Mostra
"Federico Fellini genio dell'umanità" promossa dalle Nazioni
Unite: "Promuoviamo Fellini tirando fuori dalla sua filmografia
elementi preziosi, come la tutela dei diritti umani".
"Il modo principale per promuovere il dialogo è l'educazione
formale, ma anche quella informale. I giovani possono così
costruire la sicurezza di sé, qualunque sia il loro background",
ha affermato Andi Rebiaji, direttore esecutivo del network di
organizzazioni Youth Voice.(ANSAmed).
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