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Accordo Ue sulle quote pesca nel Mediterraneo per il 2025

Per quella a strascico in acque italiane sforzi ridotti del 38%

11 dicembre 2024, 17:03

Redazione ANSA

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BRUXELLES - Intesa raggiunta a tarda notte, poco dopo le due, dai ministri della pesca dell'Unione europea sulle possibilità di pesca nelle acque dell'Ue nell'Atlantico, nel Mediterraneo e nel Mare del Nord per il 2025. Un accordo unanime che è arrivato dopo due giornate di intensi negoziati al Consiglio Agrifish a Bruxelles segnate dalle richieste di Italia, Francia e Spagna di tutelare le proprie marinerie e limitare il taglio dei giorni di pesca nel Mediterraneo proposto dalla Commissione europea alla fine di novembre. Una nota del Consiglio spiega che per quanto riguarda il Mediterraneo occidentale, i ministri - andando incontro alle richieste delle tre capitali - hanno concordato di ridurre gli sforzi di pesca dei pescherecci a strascico del 66% nelle acque spagnole e francesi, per quelle italiane la riduzione è del 38% a tutela degli stock demersali, considerando anche l'impatto socioeconomico sulle flotte. Per incoraggiare le pratiche sostenibili i ministri hanno deciso di continuare a utilizzare un meccanismo di compensazione assegnando giorni aggiuntivi ai pescherecci a strascico che optano per attrezzi più selettivi o che sono coperti da una misura di conservazione nazionale.

"I negoziati del Consiglio Europeo dell'Agricoltura e della Pesca si sono conclusi con un risultato senza precedenti: per tutto il 2025 nessuna riduzione dei giorni di pesca per la flotta a strascico italiana. È la prima volta che l'Italia ottiene un simile successo, proteggendo concretamente il futuro del settore ittico e delle marinerie nazionali", scrive sui social il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

"Dopo un lungo e complesso negoziato grazie a un eccellente lavoro diplomatico del ministro Lollobrigida, supportato dal lavoro dello staff della Direzione generale e dei tecnici presenti a Bruxelles, abbiamo potuto evitare il peggio. Una vittoria dell'Italia sostenuta anche dai colleghi spagnoli e francesi che hanno condiviso la nostra stessa battaglia", ha commentato il vicepresidente Confcooperative Fedagripesca Paolo Tiozzo.

Soddisfatta anche Daniela Borriello, responsabile nazionale Coldiretti Pesca: "Questo risultato rappresenta una boccata d'ossigeno per la flotta italiana, tutelando l'equilibrio tra sostenibilità ambientale e salvaguardia del tessuto economico delle comunità costiere. L'attenuazione delle restrizioni dimostra come una solida azione diplomatica e il coordinamento con gli altri Stati possano difendere efficacemente gli interessi nazionali".

Per l'Atlantico e il Mare del Nord, sono stati aumentati i limiti di cattura per rombo giallo (23%) e rane pescatrici (17%) nelle acque dell'Atlantico iberico, sogliola nel Golfo di Biscaglia (1%), scampo nel Golfo di Biscaglia meridionale e nel Mar Cantabrico (134%). Ridotti invece i limiti del merluzzo nel Kattegat del 17%, l'orata rossa nelle acque iberiche del 62%; scampo nel Golfo di Biscaglia del 39% e sogliola del 36%. Nel Mar Nero, infine, il Consiglio ha deciso di aumentare le quote del 3,85% rispetto al 2024 nel caso del rombo chiodato, che include un riporto della quota di rombo chiodato dell'Ue non utilizzata dal 2023. Ha inoltre deciso di mantenere il periodo di chiusura della pesca del rombo dal 15 aprile al 15 giugno.

Una volta adottati, i regolamenti si applicheranno a partire dal 1 gennaio 2025.

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