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ANSAcom - In collaborazione con Luiss
L'accademia, da Socrate in poi si interroga con la domanda "che cos'è". Oggi deve chiedersi che "cos'è questa nuova capacità di agire che abbiamo nello spazio misto tra reale e digitale che è l'intelligenza artificiale". È questo l'invito del presidente della Commissione AI per l'informazione della presidenza del Consiglio, Padre Paolo Benanti, a margine dell'apertura dell'anno accademico dell'Università Luiss sottolineando che oggi il codice è "una lingua sconosciuta che di fatto esclude il 99,65% delle persone".
"Se usiamo l'intelligenza artificiale come una nuova interfaccia che dà capacità e abilità, e allora possiamo cambiare anche il diritto di cittadinanza in questo mondo digitale, una delle grandi missioni dell'università", dichiara il religioso. "Le abilità di cui abbiamo bisogno - spiega Padre Benanti - pian piano che la macchina diventa più potente, sono innanzitutto abilità umane e la capacità di essere fino in fondo uomini e donne per questo periodo in grado di controllare la potenza della macchina, Inoltr servono nuove skill, la mappa di ciò che serve per poter essere non solo cittadini ma anche lavoratori in questa contemporaneità".
ANSAcom - In collaborazione con Luiss
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