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ANSAcom - In collaborazione con 3M
Le classiche mascherine con gli elastici dietro alle orecchie, ancora utilizzate da molte aziende ospedaliere dopo la pandemia da Covid-19, potrebbero rappresentare un rischio per gli operatori sanitari. A far emergere il tema sono state diverse autorità europee per la salute e la sicurezza, come la britannica Hse o la francese Inrs, tramite avvertenze in merito a questi dispositivi. Come sottolinea anche Assosistema Safety, gli studi dimostrano infatti che la presenza dei cosiddetti elastici 'ear-loop', con dispositivi il più delle volte importati e a costi molto contenuti, può comportare una minore tenuta sul volto dell'utente rispetto ai facciali filtranti tradizionali dotati di elastici dietro la nuca. Ciò crea il rischio che l'aria contaminata dall'ambiente circostante raggiunga i polmoni senza essere filtrata, esponendo così l'utente a un grave rischio per la propria salute. Le indicazioni sono quelle di utilizzare facciali filtranti classificati come Ffp2 e Ffp3 che aderiscono perfettamente al volto degli operatori.
"Per verificare se un dispositivo è realmente efficace - spiega Claudio Galbiati, presidente di Assosistema Safety - ci sono diversi metodi. Quello più conosciuto è il cosiddetto 'fit-test', che consiste in una prova di adattabilità eseguita su ogni operatore e su ogni dispositivo che viene utilizzato dall'operatore stesso, consentendo così di verificare effettivamente se la persona è protetta e se la mascherina si adatta al suo volto". Sono molti, infatti, i fattori che possono influenzare l'uso e le prestazioni di un respiratore in una particolare applicazione.
Sarebbe necessario, come sottolinea Matteo Nevi - direttore generale di Assosistema Confindustria, che l'azienda ospedaliera faccia una attenta valutazione nella selezione del prodotto, adeguata e orientata ad assolvere principalmente due obblighi fondamentali, quello della sicurezza dell'operatore e del paziente e quello della protezione dai rischi contratti all'interno del setting ospedaliero a seguito dello svolgimento della propria attività.
L'invito, dunque, è quello di contribuire al miglioramento della salute e della sicurezza degli utenti nei contesti ospedalieri attraverso l'esecuzione dei test di adattabilità al volto (Fit-test) e ad una maggiore attenzione alla valutazione della qualità dei prodotti in uso, nell'intento di "uscire dalla logica della certificazione" perché "da sola non garantisce la reale efficacia della protezione".
ANSAcom - In collaborazione con 3M
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