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Unrae: crisi dell'auto non dipende dal Green Deal europeo

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Unrae: crisi dell'auto non dipende dal Green Deal europeo

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In collaborazione con Unrae

E' effetto di politiche incoerenti e assenza visione strategica

ROMA, 17 dicembre 2024, 19:09

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Unrae: crisi dell 'auto non dipende dal Green Deal europeo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Unrae: crisi dell 'auto non dipende dal Green Deal europeo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Unrae: crisi dell 'auto non dipende dal Green Deal europeo - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con Unrae

 "Attribuire la crisi del settore automobilistico europeo al Green Deal è una narrazione fuorviante". Lo ha detto nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Roma, Michele Crisci presidente dell'Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE).
    Crisci ha ribadito che i dati mostrano una realtà ben diversa.
    "Tra il 2000 e il 2021, cioè molto prima che il Green Deal potesse dispiegare i propri effetti, la produzione di autovetture nei 5 principali mercati europei è crollata da 15,4 milioni di unità a 9,2 milioni, mentre la Cina è passata da 2 a 26 milioni di unità".
    "Non solo: nel periodo 2005-2022 è calato di oltre il 14% il mercato nordamericano, che con il Green Deal non ha certamente nulla a che fare. L'Europa paga il prezzo di politiche incoerenti e dell'assenza di una visione strategica per accompagnare una transizione sostenibile, definita dagli obiettivi, economicamente e socialmente responsabile - ha detto il presidente dell'Unrae criticando anche la politica ondivaga del Governo italiano.
    "A giugno i fondi del nuovo Ecobonus per le vetture elettriche sono andati esauriti in poche ore. Ad agosto il Ministro Urso ha celebrato i risultati ottenuti dall'Ecobonus, anticipando un piano triennale, ma a novembre ne ha annunciato la cessazione definitiva".
    "Contestualmente, il Governo ha cancellato l'80% del Fondo Automotive, per poi promettere finanziamenti solo per sostenere l'offerta. Ma la filiera non può prosperare senza un mercato in salute, e questo non può esistere senza fornire certezze al settore".

Un piano di sostegno pluriennale con almeno 1 miliardo di euro all’anno nel triennio 2025-2027; la revisione del regime fiscale delle auto aziendali, intervenendo su detraibilità dell’IVA e deducibilità dei costi; una politica mirata per lo sviluppo di infrastrutture di ricarica elettrica e a idrogeno. E' quanto propone da tempo l'Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE) attraverso una serie di strumenti concreti per accelerare la diffusione di veicoli a zero e bassissime emissioni.

  “La transizione ecologica non può basarsi su politiche frammentarie, discontinue e incerte - ha sottolineato Michele Crisci presidente dell'UNRAE nel corso della conferenza stampa a Roma - Servono scelte chiare e strumenti concreti per garantire un futuro competitivo al settore automobilistico europeo e italiano" 

 "Le nostre proposte - ha ribadito Crisci - non sono solo necessarie, ma urgenti. È il momento di agire”.   

ANSAcom - In collaborazione con Unrae

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