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Per l'automotive in Italia "pensiamo che ci voglia un piano triennale, almeno, di incentivazione": è il parere del presidente dell'Unrae Michele Crisci espresso in occasione della presentazione della Ricerca dell'Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School. In particolare, secondo il numero uno dell'associazione delle case automobilistiche estere che operano in Italia nella distribuzione e commercializzazione di autovetture, bisogna partire "dalla leva fiscale che da molto tempo stiamo chiedendo al governo di rivedere: mi riferisco alla detrazione dell'Iva e alla deduzione dei costi sulle auto aziendali, credo che sia fondamentale". "Siamo convinti - ha spiegato Crisci - che mercato e produzione non possano andare distinti. Noi riteniamo che andare a incentivare la produzione, sia di auto sia di componentistica, sia importante ma non si può prescindere dal continuare ad avere un mercato in salute, quindi abbandonare l'incentivazione del mercato è un errore". Parlando più in generale della situazione del mercato auto Crisci ha precisato che "sicuramente la situazione che stiamo vivendo in Italia, in Europa e nel mondo sull'automotive è molto delicata e fa parte della transizione energetica e quindi era assolutamente prevedibile". In futuro, tuttavia, a suo parere sarà necessario "garantire non solo uno sviluppo dell'automotive nel senso corretto, quindi andare verso la decarbonizzazione in modo molto chiaro", ma questo processo andrà fatto anche "in modo sostenibile economicamente e socialmente". E per fare ciò "dobbiamo investire molto, sull'intelligenza artificiale, sui software e sull'elettrificazione che sarà basilare per mantenere l'energia di cui le auto avranno bisogno in futuro". Il presidente Unrae ha sottolineato infine che "Chiaramente c'è bisogno di regole certe, c'è bisogno di smettere di discutere e di iniziare a intraprendere azioni strategiche certe per i prossimi 10 anni".
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