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ANSAcom - In collaborazione con Rete Clima
Circa il 40% del suolo nazionale è coperto da foreste, un dato in crescita che può sembrare incoraggiante ma che nasconde alcuni risvolti negativi. Infatti, “una foresta che cresce a causa dell’abbandono di aree marginali del paese è una foresta di bassa qualità, non gestita, che anche per la sua vicinanza a strutture e infrastrutture umane può essere fonte di incendi”, afferma il presidente e fondatore di Rete Clima Paolo Viganò all'Ansaincontra "La forestazione, iniziative e progetti per il capitale naturale". Proprio con l’obiettivo di “gestire le foreste esistenti, migliorandone la qualità e abbassando i rischi”, nel 2022 l’associazione a cui fa capo Viganò ha fondato un progetto chiamato Foresta Italia. L’iniziativa è supportata da una novantina di aziende e ha coinvolto circa sessanta aree del paese, dove sono stati organizzati progetti di riforestazione post calamità, che hanno portati a piantumare 100mila alberi. “Sono numeri interessanti nei quali c’è una visione – sostiene il presidente di Rete Clima - Non basta piantare l’albero, serve curarlo e sostenerlo nel tempo”. Viganò sottolinea, poi, l’importanza della pianificazione per una gestione sostenibile delle foreste. “In città siamo abituati ai piani urbanistici, nel bosco dobbiamo parlare di piani di gestione e di assestamento delle risorse – spiega il presidente di Rete Clima – Ciò significa monitorare, conoscere nel dettaglio quanta risorsa c’è, chi vive dentro la foresta”.
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